Cultura e Spettacoli

Sofia: "Vorrei scrivere ballate e poi duettare con Mengoni e Ultimo"

La 17enne vincitrice di «X Factor»: «Quando arrivi in finale pensi che forse ce la farai...»

Sofia: "Vorrei scrivere ballate e poi duettare con Mengoni e Ultimo"

Sofia e gli altri, il giorno dopo la finalissima. Con gli occhi quieti della stanchezza per uno show, quello dell'altra sera al Forum di Assago, che potranno ripetere da protagonisti solo se le loro carriere prenderanno davvero il volo. Occhi forse un po' più saggi di quando sono entrati nella luminosa ma anche dura macchina di X Factor, perché la marcia forzata a colpi di eliminazioni lascia il segno. Poi, naturalmente, conta arrivare lì, sul megapalco della finale: alzare il trofeo a X è solo un di più, le edizioni passate (siamo alla tredicesima) hanno dimostrato che si può diventare professionisti, vivere di musica, senza il titolo di vincitore. E a proposito di tredicesima edizione, non è un mistero che il re dei talent show musicali cominci ad accusare qualche acciacco sotto il mantello. È stata un'edizione più sottotono rispetto alle precedenti, il chiacchiericcio dei fan in diretta e al venerdì mattina è stato meno insistente nei vari salotti fisici e digitali, la «scatola» è la migliore di tutte le edizioni internazionali, ma il meccanismo è quello. «Meno successo quest'anno? danno la loro spiegazione gli agguerriti Booda, secondi classificati, tra i più apprezzati per l'originalità del sound e per l'inedito Elefante Noi da dentro non intuivamo nulla, ma certo il fatto che i giudici non abbiano litigato ha influito. Forse la gente televisivamente cerca questo. Noi però eravamo lì per fare musica». Il quarto classificato Davide Rossi («me lo aspettavo, ho capito che rispetto a loro devo trovare un'identità») e i terzi, il duo romano La Sierra («Ora ci aspetta tornare in famiglia, alla borgata, e scrivere tanta musica») sbandierano realismo. Ma le luci più calde per ora sono per lei, la minuta Sofia Tornambene di Civitanova Marche, diaciassette anni, voce affusolata capace di emozionare col suo inedito A domani per sempre.

Sofia, se lo aspettava?

«Penso che nessuno possa aspettarselo nel momento in cui comincia un'avventura di questo tipo».

Quando ha capito che poteva farcela?

«Lo scoglio è la finale. Quando ci arrivi, pensi che forse puoi essere davvero quello dei quattro che ce la farà».

L'altra sera Malika Ayane le ha consigliato vivamente di non sedersi sugli allori, di non restare la ragazzina che ha vinto X Factor, e le ha intimato il dovere di crescere.

«Ne sono pienamente cosciente. Difatti non vedo l'ora di tornare a casa e mettermi a scrivere. Ho tante cose per la testa, ho una grande necessità di cercare canzoni che poi la gente possa ascoltare».

Chi era Sofia prima di X Factor?

«Una ragazzina che cantava e sognava nella sua camera. Penso ancora a me insieme ai miei genitori, al casting, in fila sotto la pioggia».

Lei è studentessa al terzo anno di istituto tecnico, indirizzo grafico/pubblicitario. Entrando nel loft ha dovuto abbandonare la scuola: e ora?

«E ora, al più presto, devo acciuffare il diploma, perché quello resta importante. Ma nella testa ho avuto sempre la musica, non mi sono mai immaginata a fare un'altra professione. Mio padre fa musica, ho studiato pianoforte, chitarra e batteria».

Nessun piano B, dunque?

«No, vivrò nella musica, che sia davanti o dietro le quinte».

Tutto questo tempo senza cellulare: è stato duro?

«Lo confermano anche gli altri: è stato bellissimo. Senza gli smart phone abbiamo sempre interagito, non siamo mai scappati altrove. E a dire il vero io non l'ho ancora acceso: semplicemente perché ho dimenticato la password di accesso».

Qual è stato il momento più bello del suo X Factor?

«Di momenti ce ne sono stati molti, e sicuramente il rapporto con tutti i ragazzi ha regalato tanto. Ma il massimo è stato quando al Forum ho cantato la mia canzone e la gente la conosceva a memoria, e agitava i braccialetti luminosi. Non penso di poter spiegare a parole ciò che ho provato».

Il suo rapporto con il giudice Sfera è stato particolare.

«Davvero. È un legame cresciuto col tempo. Ora è come se fossimo fratello e sorella. Mi ha insegnato a dire ciò che pensavo. Sulle prime, per timidezza, tacevo».

Ha qualche preferenza tra le voci femminili uscite dai vari talent?

«A pensarci bene, no. Se proprio devo citare un'artista che ammiro molto è Billie Eilish».

Voce intimista adatta alle ballate, un po' come la sua.

«Sì, vorrei scrivere molte ballate».

Con chi le piacerebbe duettare su disco, invece?

«Due nomi su tutti: Marco Mengoni e Ultimo».

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