Cultura e Spettacoli

Walda Foscale, l'amica della vera arte

Lei si definisce una persona semplice e socievole, ferma e molto affettuosa. Ma nel farsi il ritratto pecca per difetto. Walda Foscale, presidente onorario del Teatro Manzoni, coi sui 94 anni, di cui va fiera, è un concentrato di entusiasmo, di energia, di voglia di vivere. «Vivere è bello! Io preferisco stare qui provvisoria che di là fissa. Nelle commedie è tutto fattibile, ma qua è vita pratica e quando te sé lì a tirà i gambet te sé de per tì», dice in dialetto milanese. Le commedie, il teatro, sono la sua grande passione e il suo lavoro. «Mio marito è stato per ventidue anni direttore del Manzoni, chiamato lì da mio nipote Silvio Berlusconi. Quando è mancato abbiamo preso un direttore e andavo anch'io: ci sono rimasta qualche anno, come collaboratrice e poi ho fatto carriera!». La signora Walda sugli spettacoli ha idee precise: «Non si può far vedere alla gente sempre dei mattoni. Il pubblico apprezza anche le commedie divertenti e persino un po' sboccate, trasgressive». E poi gli attori: «Mi piacciono se recitano bene, se sono belli poi mi piacciono ancora di più. Vedere un bell'uomo e una bella donna è sempre meglio che vedere degli sgorbietti, no?». Il metro di giudizio è uno solo: «Se uno spettacolo è bello me ne innamoro per un po', se è fatto male mi arrabbio.

La mia felicità è vedere la sala piena e sentire gli applausi del mio amato pubblico».

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