Cultura e Spettacoli

Il web, i social e i confini della verità

Il lavoro propone un approfondimento normativo - ma non trascura anche gli esempi tratti da casi pratici - sul settore dell'informazione a partire dai media tradizionali fino alle novità introdotte dal web

Il web, i social e i confini della verità

Il confine tra il raccontare verità scomode e il diffamare è sempre stato uno dei crucci di chi fa il mestiere giornalistico. Però i giornalisti, soprattutto i direttori responsabili, sono dei professionisti che sanno (o dovrebbero sapere) dove fermarsi. In parte per etica professionale e in parte perché c'è un articolo del codice penale, il 595, che pone dei limiti ben precisi a quello che si può dire di una persona o di un ente. Sin qui il passato, quando quello della diffamazione a mezzo stampa era un problema che toccava un numero assai limitato di persone.

Ormai, però, informazione non è più strettamente sinonimo di giornalismo. Un post di Facebook o ancor di più un tweet fatto da un qualunque utente di social media può fare il giro del globo. Ne nasce una questione etica, e anche legale, rilevante. E una questione che tocca tutti. È proprio di questo che si occupa, da professionista del diritto, Bruna Alessandra Fossati nel saggio La diffamazione tra media nuovi e tradizionali (Munari Cavani Publishing, in collaborazione con Massimo Di Muro e con la curatela di Alessandro Munari, pagg. 210, euro 18). Il lavoro propone un approfondimento normativo - ma non trascura anche gli esempi tratti da casi pratici - sul settore dell'informazione a partire dai media tradizionali fino alle novità introdotte dal «Big Bang» determinato dall'avvento e dal consolidamento di internet. Il pregio maggiore del testo è la sua utilità, sia per chi fa dell'informazione un lavoro sia, a questo punto, per la persona comune che però utilizzi stabilmente i social.

Quali sono le responsabilità per un post lesivo della reputazione altrui? Un blogger risponde dei commenti lasciati dai suoi followers? Si può «sequestrare» una pagina di una testata on line? E di un blog?

Bruna Alessandra Fossati risponde a tutte queste domande fornendo anche un quadro di base - leggi, norme, sentenze della Corte costituzionale - e spunti di confronto con la legislazione di altri Paesi o di enti sovranazionali come la Corte europea dei diritti dell'uomo.

Non si può negare che nel testo resti un certo grado di tecnicalità giuridica, era inevitabile.

Ma per un lettore che voglia capire i limiti e le possibilità dell'informazione nel Ventunesimo secolo vale la pena di fare uno sforzo di comprensione.

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