Cultura e Spettacoli

Gli «X-Files» ritornano La paranoia pure

Matteo SacchiTorna dopo 13 anni una delle serie più amate della storia della televisione: X-Files. Gli ormai ex agenti dell'Fbi Fox Mulder (David Duchovny) e Dana Scully (Gillian Anderson) arrivano, un po' invecchiatelli, su FOX (Sky 106 e 112), a sole 24 ore dalla messa in onda in USA. Si parte stasera alle 21 con un doppio episodio. Ma cosa ci racconta questi nuovi X-files che vengono a dare nuova linfa ai 202 episodi originari? La serie parte presentandoci due eroi in disarmo. Scully lavora in ospedale a casi molto meno paranormali di quelli di un tempo. Mulder si è dato alla macchia e si tiene lontano da tutti e tutto. Il suo sistema nervoso non ha retto agli inganni e contro inganni che hanno affossato le sue indagini sugli incontri ravvicinati del terzo tipo. E la sua paranoia ha distrutto anche la relazione con Scully. Però all'improvviso gli si presenta un'occasione di trovare il bandolo della matassa. Tad O'Malley (John McHale), un giornalista interessatissimo agli incontri del terzo tipo, gli fa (ri)incontrare Sveta, una ragazza che pensa di essere stata più volte rapita dagli alieni a scopo riproduttivo. Ovviamente nel caso viene precipitata anche la molto più restia Scully. Indagando la vicenda si ricollega rapidamente con gli eventi dell'incidente di Roswell del 1947 e Mulder riannodando i fili delle vicende passate si rende conto che i suoi problemi riguardano più cattivi in giacca e cravatta che gli omini verdi (dire di più sarebbe spoiler). Di certo la cifra della nuova serie sembra essere un complottismo esasperato, e anche un po' contorto, che caratterizzava anche il finale delle puntate classiche.

È un po' trito e sarebbe forse stato meglio rifarsi alle trame, più lineari, delle primissime puntate d'antan.

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