Cultura e Spettacoli

Cinema 2013: da Zalone a Tarantino. Ma il capolavoro è "Still life" di Pasolini

I film che hanno saputo esprimere qualcosa di significativo durante l'anno

Cinema 2013: da Zalone a Tarantino. Ma il capolavoro è "Still life" di Pasolini

RUSH La pellicola di Howard non racconta solo l'epica sfida tra Hunt e Lauda nel mondiale del '76 di F1. Il film è, in realtà, la celebrazione di un modo etico di fare sport che si è perso nel tempo. Strepitosi i due interpreti che riescono ad emozionare, curva dopo curva, tra vita e morte, rivalità e amicizia.

FRANKENWEENIE I film di animazione hanno avuto un anno horribilis. Si salva il miglior Tim Burton del decennio con una pellicola, onirica e fiabesca, dal grande impatto visivo, come solo il cinema più puro sa esprimere.

IL LATO POSITIVO È il film che ha consegnato l'Oscar a Jennifer Lawrence. A cavallo tra dramma e commedia, per spiegarci che ogni nuvola ha un orlo argenteo. Una pellicola sul bipolarismo, certamente non facile, che fatica ad entrare in circolo. Se la saprete aspettare, però, sarete ricompensati.

IL PASSATO Dopo l'Oscar con Una separazione, Asghar Farhadi si conferma regista di gran classe grazie a questo intreccio amoroso raccontato con i ritmi e i colpi di scena del giallo, in un raffinato puzzle di sguardi, gesti e parole. Sublime.

SOLE A CATINELLE È il film che ha racimolato di più in Italia, con oltre 51 milioni di euro, che è anche il secondo incasso di tutti i tempi. Solo per questo, merita la tessera honoris causa e un posto nei magnifici dieci. Qui, non si tratta di bellezza o meno della pellicola (che, tra l'altro, fa ridere e non poco). Chi ama il cinema deve essere riconoscente a Checco Zalone, nostro signore del box office, per aver salvato i conti di tante sale italiane, smascherando i peccati della nostra italietta.

DJANGO UNCHAINED Ci sarà un motivo se Tarantino non sbaglia mai un film. Cambiano i generi, ma lui sforna sempre delle pellicole che sanno emozionare, qualità quasi scomparsa nei cineasti di oggi. La schiavitù come non ve l'avevano mai raccontata, con Foxx e Waltz indimenticabili cacciatori di taglie.

PHILOMENA Tratta da una storia vera, con una meravigliosa Judi Dench, madre coraggio alla ricerca, dopo tanti anni, del figlio che suore malvagie le avevano sottratto e dato in adozione. Uscito nel periodo natalizio, con il tema del perdono cristiano a fare da sfondo ad un film da fazzoletto in mano.

CAPTAIN PHILLIPS Ha molte analogie con Argo, vincitore dell'Oscar 2013. Pur se tratto da una storia vera (il rapimento di un comandante americano da parte di pirati somali) della quale si conosce già il finale e con il limite di essere ambientato in pochi metri quadrati, è uno dei thriller più belli di questi ultimi anni. Greengrass ha il doppio merito di averci restituito un Tom Hanks in stato di grazia e di aver pescato dal cilindro i quattro bravissimi attori somali. E se fosse questo film a vincere la statuetta più importante?

STILL LIFE Ecco il film da far vedere in tutte le scuole di cinema. Un piccolo capolavoro, targato Gran Bretagna, ma scritto e diretto dal nostro Uberto Pasolini. La faccia anonima di Eddie Marsan è semplicemente perfetta per raccontare la storia di un grigio funzionario che, di professione, accompagna all'ultima dimora uomini e donne vissuti e morti in solitudine. Sembra l'antitesi del cinema; invece, è la sua anima più pura.

LA GRANDE BELLEZZA Era dai tempi de La vita è bella che l'Italia non sfornava un film da Oscar. Merito della regia intelligente di Sorrentino e di un cast ispirato dove spicca un grande Toni Servillo. Il vuoto culturale e molto cafonal di una Roma che gioca a fare, spesso in modo inconsapevole, la stupida.

Per noi, la statuetta del 2013 l'ha vinta lei.

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