«Spingere la crescita per rimettere Genova al centro dell'Europa»

Turismo e tecnologia sono fattori trainanti La sburocratizzazione deve essere la bussola

Gian Maria De Francesco

«A Genova la prima impresa del territorio è la parte turistica e merceologica, ci sono segnali di ripresa come evidenzia anche l'incremento del traffico aereo. L'occupazione ha un trend positivo con un incremento di un paio di punti percentuali, ma c'è ancora tanto da fare». Giuseppe Zampin, presidente di Confindustria Genova, è tranquillo ma sa che Genova e la Liguria hanno ancora tante energie da liberare, ma il contesto macroeconomico internazionale, che va peggiorando, potrebbe rappresentare un ostacolo.

Presidente Zampini, cosa pensa del «Growth Act» della giunta Toti?

«Il Growth Act dà un segnale positivo e noi ne misureremo gli effetti. La giunta si è insediata da poco più di un anno, bisogna darle il tempo di lavorare anche se c'è da osservare che si è dedicata al problema principale del territorio, le infrastrutture, rimasto irrisolto da anni».

Che cosa potrebbero rappresentare Genova e la Liguria in un contesto infrastrutturale più moderno?

«Genova potrebbe essere l'hub verso il Nord Europa perché le merci arrivano via mare e dovrebbero trovare via terra la strada verso Rotterdam. Le difficoltà procedurali nella realizzazione delle grandi opere e l'incapacità di decidere, soprattutto a livello di area metropolitana, ci potrebbe far perdere questo ruolo significativo nel Mediterraneo».

Sembra che il percorso tracciato dal governatore Giovanni Toti vada in questa direzione.

«La Regione si sta strutturando avviando grossi progetti. Riteniamo che anche la sanità, con l'apertura al privato, sia uno di quegli elementi sui quali bisogna insistere. È una direzione che noi condividiamo così come abbiamo in corso altre interlocuzioni sulla disponibilità e sulla razionalizzazione di alcune aree. Allo stesso modo, occorre risolvere il problema dell'Ilva (la valorizzazione dell'acciaieria di Cornigliano; ndr) che, se abbandonato, potrebbe rappresentare un problema».

In questo tipo di discorso pare che la Regione si trovi compressa fra il governo nazionale e quello della città di Genova.

«Il problema è di lentezza decisionali dovuto all'insieme di norme e di leggi che affliggono il Paese. Ci sono 150mila norme e leggi mentre Germania e Francia che ne hanno 10-15mila. In Italia le norme nuove si accavallano a quelle precedenti che non vengono mai abolite».

Ma adesso l'industria a Genova come sta in salute?

«Il turismo e l'export delle piccole imprese ad alta tecnologia sono in crescita. Soprattutto queste ultime registrano un incremento delle esportazioni notevole. E poi non bisogna dimenticare che il territorio ligure ha un tasso di legalità superiore a quello di altre Regioni e questo diventa un fattore che attira gli investimenti. C'è ancora qualche difficoltà sull'edilizia. Genova, bisogna ricordarlo, rappresenta il 67% delle attività imprenditoriali della Liguria. Di queste l'87% è rappresentato da piccole e medie imprese, anche se in termini occupazionali Ansaldo Energia, Finmeccanica e Fincantieri restano sempre un polmone in termini di ordinativi e di occupazione per il territorio».

A questo proposito potrebbero tornare utili le misure di semplificazione del nuovo governo regionale.

«La certificazione unica va in direzione di semplificazione e questa rappresenta un sottoinsieme di quelle attività amministrative che ritengo necessarie. Sono favorevole a raggruppare le certificazioni, anche perché la Liguria è più piccola di qualche provincia lombarda e dunque alcuni obblighi non sono giustificati. Il problema è il tempo perché i nostri competitor corrono».

Pare che la scala delle priorità sia simile a quella del governo regionale.

«Nel 2014 avevamo individuato dieci progetti significativi per il territorio: dalla defiscalizzazione delle imprese al turismo alla sanità e avevamo individuato un metodo che potesse aiutare la verifica del percorso intrapreso.

Noi diamo un contributo ma poi occorre monitorare questi progetti perché il tempo a disposizione non illimitato».

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