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Da Strama a Strama: uno anno in panca. La Juve nel destino

Andrea Stramaccioni festeggia un anno sulla panchina dell'Inter. La Juventus gli spianò la strada e gli ha offerto il più bel trionfo

Da Strama a Strama: uno anno in panca. La Juve nel destino

Un anno all'Inter non è uno scherzo. Per un allenatore è un attestato di benemerenza. Oggi Andrea Stramaccioni, in arte Stramax, dalla sintesi fra Stramaccioni e Massimo (Moratti) suo inventore e sostenitore, compie un anno di Inter: il 26 marzo 2012, il presidente lo convocò in seduta serale e gli affidò la Prediletta dopo aver ricevuto risposte che gli fecero respirare l'idea di una consapevolezza tecnica e non delle boutades. Contento lui, ancor più contento quel ragazzo pescato dalla squadra Primavera per lanciarsi nell'avventura più inebriante e intrigante che un allenatore possa conoscere. L'Inter non è una squadra (e una società) facile da cavalcare, ti tritura, ti sballa, ti fa imbiancare i capelli (ricordate Mancini e Mourinho?), vivi eternamente in un saliscendi di emozioni e preoccupazioni, di amicizie vere e presunte, di certezze e incertezze, vinci e sei un mago, perdi e sei un povero pirla.

Ma dall'Inter un allenatore ne esce migliore se vuol intendere, se acchiappa il tempo che fugge con tutti i suoi risvolti positivi. Altrimenti finisci come Gasperini, che continua a perdere. Mancini e Mourinho sono l'esempio opposto: se ne sono andati più bravi e lo hanno dimostrato.
Oggi Stramax è vicino al bivio. La storia sua calcistica ha voluto che ci fosse sempre la Juve di mezzo nei momenti che contano. Moratti lo salvaguardò un anno fa, affidandogli la panchina dopo aver mandato Ranieri a prendere sberle a Torino. Stramaccioni cominciò in panca contro il Genoa con un risultato, 5-4, che fu un tourbillon di sensazioni, desolazioni ed esaltazioni, stranezze calcistiche. E ora, che siam qui a tirar le prime somme, potremmo rivedere tutto nell'ottica di quel risultato: l'anno di Stramax è stato da 5-4, ma dove è capitato di tutto. Diciamolo, trovarsi ancora a quel punto non è esaltante, anche se c'è il tanto per salvaguardare la panchina, soprattutto se la Juve continuerà ad essere un bel portafortuna per l'allenatore interista: la Juve gli aprì la via alla panchina, la Juve quest'anno lo ha incoronato in uno dei momenti di miglior gloria pallonara, sua e della squadra. A Torino arrivò un'Inter che fece perfino sognare la via dello scudetto: Signora sconfitta per la prima volta nel nuovo stadio, Inter a un punto con una partita coraggiosa, innovativa, un modulo capace di renderla più equilibrata. E ora, alla vigilia di Pasqua, la Juve dirà se Stramax ha ancora la chance di continuare a gestire la panca, se gli rimane qualche possibilità per pescare la Champions che gli garantirebbe il futuro.

Ma comunque vada, la storia fra Stramax e l'Inter ha goduto di tutto quanto fa spettacolo: emozioni e pazzie. Battendo i bianconeri Stramaccioni arriverebbe ai 94 punti: il conto dice che ha vinto 27 partite, 10 pari, 15 perse, la media gol segnati è buona (1,8 a match), quella delle reti subite denuncia le pecche (1,34).
Stramax è passato tra grandi vittorie e cocenti sconfitte, non è stato un mago del gioco, ha cassato Sneijder ed ha subito le cassanate, tanto da finire in rissa. Si è legato alla vecchia guardia (Cambiasso e Zanetti sono stati i più utilizzati), doveva essere l'allenatore dei giovani next generations ma li ha snobbati. Doveva essere un tecnico di impronta giovane, si è adeguato a riti un po' muffiti. Oggi è più Strama e meno Stramax.

E, per ora, resta una incompiuta.

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