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Addio Maldera terzino bomber Vinse due scudetti con Milan e Roma

Addio Maldera terzino bomber Vinse due scudetti con Milan e Roma

Apparteneva ancora a un calcio in cui i fratelli venivano accompagnati dai numeri ordinali, eppure aveva solo 58 anni: Aldo Maldera, Maldera III per gli almanacchi degli anni Settanta, se n'è andato ieri a Fregene dove si era stabilito a fine carriera e dove collaborava ancora con la Roma. Terzo fratello di una dinastia cresciuta nel Milan (dopo Gino e Attilio e prima di un nipote, Andrea, attualmente nello staff tecnico di Allegri), nato a Milano il 14 ottobre del '53 da una famiglia pugliese originaria di Corato e trapiantata a Bresso, dove il padre apre un negozio di fruttivendolo, Aldo segue la carriera dei fratelli ma dei tre è quello dotato di maggior classe, tanto da arrivare giovanissimo al debutto in prima squadra, nel '72, a 18 anni, lanciato da Rocco in un Mantova-Milan con la maglia numero 10, niente meno che quella di Rivera.
A Gianni, Maldera III dà persino del lei, ma nel giro di qualche anno il ragazzo diventerà un grande terzino goleador proprio grazie ai lanci del capitano rossonero. Nella stagione della stella milanista ('78-79), sfruttando la velocità e un buon tiro da fuori, Aldo segna addirittura 9 reti, tra cui una fondamentale nel derby, e conquista presto anche la considerazione di Bearzot che vede nel rossonero l'erede di Facchetti, lo porta ai mondiali in Argentina, ma poi gli preferirà Cabrini, riservando ad Aldo solo la finale per il terzo posto.
In azzurro Maldera gioca una decina di partite, ma le soddisfazioni più grandi gli arrivano dal campionato: dopo il ritiro di Rivera e di Bigon, eredita la fascia di capitano del Milan, poi Liedholm - con cui aveva vinto lo scudetto in rossonero - lo chiama alla Roma per diventare una delle pedine della squadra campione d'Italia nell'84 che poi sfiorò la coppa Campioni, passando da Albertosi, Collovati, Baresi e Rivera a Falcao, Bruno Conti, Ancelotti e Pruzzo.
Poi il tramonto nella Fiorentina (appena 18 partite in due campionati) e il ritorno a Roma come consulente giallorosso e tecnico delle giovanili (allenò anche Totti, che ieri l'ha ricordato) con una parentesi di direttore sportivo nel campionato greco (con il Panionios).

Ma per tutti resterà sempre il terzino bomber di Milan e Roma.

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