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Agguato a Caliendo «Ho rischiato la vita»

Modena C'è una provincia intera contro Antonio Caliendo, 73 anni, presidente del Modena. Adesso si passa anche alle vie di fatto ed è sempre grave. L'altra sera un gruppo di incappucciati accompagnati da due pitbull volevano tendergli un agguato, l'ex re dei procuratori se n'è accorto e ha chiamato la polizia. Il dirigente napoletano era in sede, verso le 20, accanto allo stadio Braglia, con Claudio Anellucci che in questo periodo lo aiuta nel tentativo di vendere la società.

«Ho rischiato la vita racconta -. Sono arrivati 30-40 incappucciati e ci hanno assaltato con spranghe e lacrimogeni. Dopo l'uscita dalla sede di Carmelo Salerno». E' l'imprenditore interessato alla società, ma l'operazione è tramontata. «Chi ha avvisato i tifosi?», si chiede Caliendo.

La Digos indaga, Caliendo naturalmente ha la tendenza ad amplificare parecchio i toni, a sua difesa. Perchè, dicevamo, la gente della Ghirlandina non accetta più la pantomima in atto da anni. Dieci finalisti di Germania-Argentina, a Italia '90, erano assistiti da lui, è stato antesignano dei procuratori italiani, assieme a Dario Canovi. A Modena ha battagliato con chiunque. Con Novellino, arrivò in semifinale playoff, poi si è salvato ai playout, è retrocesso in C, evitando la D grazie al pittoresco Eziolino Capuano. Adesso è senza punti, nel girone B, viene sfrattato dallo stadio Braglia. E domenica i tifosi hanno inscenato un funerale al Modena.

Vanni Zagnoli

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