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È allarme bianconero Marotta ora ha fretta di completare la Juve

Precedenza alla difesa, orfana di Bonucci: si stringe per Cancelo, Garay e Spinazzola. Domenica sera la Supercoppa con la Lazio

È allarme bianconero Marotta ora ha fretta di completare la Juve

Torino - Non è la tribù che balla di Dj Matrix. Semmai, è la difesa che balla. Della Juventus campione d'Italia. Sconfitta sabato 2-0 dal Tottenham nel magnifico scenario di Wembley, a una settimana dalla Supercoppa contro la Lazio. Nessun dramma, certo, perché si tratta pur sempre di calcio estivo: siccome però lo stesso Allegri, con il sorrisino che gli è tipico, ha tirato le orecchie alla squadra («prendiamo sempre gli stessi gol»), tanto vale porre un po' più di attenzione alle conseguenze che potrebbe portare con sé il post Bonucci. Minore impermeabilità davanti a Buffon, ovviamente: ma anche una maggiore difficoltà a fare partire l'azione, considerato il piede educato del neo milanista.

Così, la Signora ha perso la seconda amichevole estiva su quattro: finora ne ha vinta una sola, con il Psg, perdendo contro il Barcellona, pareggiando con la Roma (la vittoria era arrivata ai rigori) e, appunto, subendo una lezione dagli inglesi. I sette gol subiti nei quattro match veri giocati finora rappresentano insomma un discreto campanello d'allarme, subito recepito da Allegri («non sono preoccupato, però prendiamo sempre gol: dobbiamo fare più attenzione, perché il campionato lo vince sempre chi ha la miglior difesa. Le sconfitte servono per abbassare un po' le orecchie») e probabilmente fatto proprio anche dalla dirigenza. Che non è mai stata con le mani in mano né lo rimarrà, pur se i tempi di arrivo dei rinforzi si sono dilatati rispetto al recente passato: nella stranezza di questo mercato ci sta anche che Marotta e Paratici abbiano bisogno di qualche giorno in più per chiudere il cerchio di arrivi e partenze.

Di lavoro da fare, insomma, ce n'è ancora parecchio. Nel perfezionamento della rosa e nel miglioramento della condizione generale. La settimana entrante dovrebbe quindi riservare accelerate significative, per esempio, nelle trattative per Spinazzola (all'Atalanta potrebbe andare Rincon), Cancelo e Garay, questi ultimi giocatori del Valencia: l'esterno destro portoghese è stato identificato come erede di Dani Alves ma al momento gli spagnoli chiedono 25 milioni, 7-8 in più rispetto a quelli offerti dai bianconeri. Pressati anche dall'Inter, pare, disposta a inserire nell'affare Kondogbia: le due società potrebbero anche duellare per Garay (argentino con passaporto spagnolo), valutato 25 milioni. Alla Juve interessa, all'Inter (che avrebbe Murillo in partenza proprio per gli stessi lidi) pure: il rischio di un'asta c'è tutto, terreno sul quale peraltro Marotta non ama combattere. Alternative? Jose Gimenez, 22enne centrale dell'Atletico Madrid in scadenza di contratto, Eliaquim Mangala (francese del City, mancino), oltre naturalmente ai «soliti» Manolas (Roma) e De Vrij (Lazio). Volendo ragionare in prospettiva, ci sarebbe anche Benjamin Kuscevic, 21enne cileno con passaporto croato transitato anche nelle giovanili del Real Madrid: a Torino però servono certezze, buone per il campionato ma soprattutto per la Champions.

Poi, oltre alla difesa, c'è da dare una sistemata anche in mezzo al campo. Dove Matuidi resta il favorito numero uno: era già stato corteggiato con insistenza l'anno scorso di questi tempi, ha Raiola come procuratore e a Torino arriverebbe più o meno di corsa facendosi preferire a N'Zonzi (clausola altissima) ed Emre Can (Liverpool, scadenza 2018). Il sogno sarebbe Toni Kroos, ma il Real non risulta interessato a fare cassa cedendo uno dei centrocampisti più completi al mondo.

Servirà allora lavorare con un po' di fantasia senza dimenticare che il portafoglio dovrebbe essere ancora pieno, per di più dopo l'ormai certa partenza di Lemina con destinazione Southampton (18 milioni, più due di bonus).

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