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Juve troppo lenta, il Milan ha voglia e risale sull'Honda

Inzaghi si aggiudica la minisfida con Max e il Trofeo Tim Giapponese in gran spolvero. Torna al gol anche il Faraone

Juve troppo lenta, il Milan ha voglia e risale sull'Honda

Un torneo, ma se è vero che vincere aiuta a vincere, va bene così. Il Trofeo Tim va al Milan che batte Juve e Sassuolo. Ma il triangolare è stato soprattutto Juve-Milan che dice rossonero. Un gol di Honda, mvp della serata, regala un sorriso a Filippo Inzaghi che si prende una prima soddisfazione contro Massimiliano Allegri, con il quale non sono state proprio rose e fiori quando stavano sotto lo stesso tetto a Milanello. «Abbiamo retto l'urto contro la Juve e soprattutto mi è piaciuta la voglia, lo spirito dei ragazzi. Con quest'entusiasmo si può fare qualsiasi cosa», dice Inzaghi dopo averli ringraziati uno ad uno, a conferma che non era una sfida normale. Allegri contro il suo passato recente scopre una Signora che subisce l'aggressività dei rivali, dopo tre anni in cui era lei a fare di ritmo e muscoli, armi imprescindibili. Ritrovarle è indispensabile per non alimentare confronti e fantasmi ingombranti (Conte). Però Allegri dice: «Siamo sulla buona strada». Con Inzaghi si danno appuntamento tra un mese, terza giornata di campionato, 21 settembre. Milan-Juve intero e non a metà: primo vero esame da tre punti.

Intanto fanno il tagliando a una settimana dal debutto in campionato dopo un'estate che più complicata non si può. Il Milan ha appena salutato Mario Balotelli. Pippo si è preso la panchina dopo il divorzio complicato con Clarence Seedorf. Le batoste nella tournée americana hanno fatto il resto. Se poi si guarda nel giardino bianconero, le buche sono altrettante. L'addio di Conte è una voragine. Massimiliano Allegri accolto con scetticismo dai tifosi la tournée nel sudest asiatico è stata un toccasana per calmare le acque. Al resto ci ha pensato il sì di Conte alla Nazionale, alla Federcalcio e quindi non proprio benedetto dal popolo bianconero. I due allenatori su una cosa sono d'accordo: aspettano un attaccante dal mercato.

Dunque mezzo Juve-Milan è soprattutto Allegri contro Inzaghi, ma visto che tra una settimana si fa sul serio diventa un banco di prova interessante. Max Allegri proprio a Reggio Emilia perse il Milan, esonerato dopo l'incredibile sconfitta 4-3 con il Sassuolo del 12 gennaio scorso. Lo ritrova e soprattutto incrocia Inzaghi. I due si stringono la mano in mezzo al campo con gli arbitri, prima del fischio di inizio. Poi si sfidano sulla scacchiera. Mischia le carte il conte Max con un attacco tascabile Tevez-Giovinco (Llorente influenzato). Per il resto si rivede Vidal (pochino) e la difesa a quattro. Potrebbe essere il pacchetto a cui affidarsi tra sette giorni contro il Chievo: un paio di svarioni, Ogbonna sempre in bilico e la solita “bonucciata” confermano che c'è molto da fare. Inzaghi senza Balo riparte da Pazzini e un 4-1-4-1 in fase difensiva (senza gol subiti). La Juve a carburazione lenta, si presenta solo con Pogba (il migliore dei suoi) davanti a Diego Lopez. Campioni d'Italia a manovrare, rossoneri ad agire di rimessa in verticale. Inzaghi fa su e giù dalla panchina, Allegri non sta fermo. Vogliono vincere il primo duello da avversari. Pippo mostra i muscoli, anche qualche calcione di troppo dei suoi, Max alza la voce con il povero Lichtsteiner che pensava di aver finito con l'addio di Conte. E proprio lo svizzero si perde De Sciglio (in crescendo) che manda in gol Honda. La Juve non reagisce, Menez va duro su Pirlo che rischia grosso. Conferma che il messaggio di Inzaghi è passato: «Solo chi lotta gioca». Il Milan ha la voglia del suo allenatore, la buona notizia. Allegri invece sceglie la via soft, dopo il martello Conte. Questo può essere il più grande pericolo per i bianconeri perché rilassati sono normali.

Contro il Sassuolo sfida senza contenuti. Romulo interno conferma la polivalenza e Pepe si divora due occasioni. Poi ci pensa nel finale Pereyra a regalare un piccolo sorriso ad Allegri. Il Milan, invece, impiega meno di venti minuti per risolvere la pratica Sassuolo e vincere il Trofeo Tim. Un rigorino (generoso) procurato e segnato da Menez e un contropiede micidiale di El Shaarawy (assist di Honda) per la soddisfazione di Inzaghi.

 

Marcatori: 29' Honda

Juventus: Storari; Lichtsteiner, Bonucci, Ogbonna, Evra; Vidal, Pirlo, Pogba; Marchisio, Giovinco; Tevez. All. Allegri

Milan: Diego Lopez; Abate, Alex, Bonera, De Sciglio; Poli, Essien, Muntari; Honda, Pazzini, Menez. All. Inzaghi

Arbitro: Giacomelli.

Ammoniti: De Sciglio.

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