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Ancelotti e Koulibaly, come è diverso S. Siro

Carletto rivale dopo i trionfi coi rossoneri Per il difensore è la prima dopo i veleni

Ancelotti e Koulibaly, come è diverso S. Siro

Il ritorno a San Siro di Carlo Ancelotti, il primo da avversario dopo 10 anni e 8 di militanza sulla panchina rossonera ricca di successi, non ha ovviamente lo stesso sapore di quelli di Koulibaly e Insigne. All'allenatore - parole di un altro ex milanista, Mauro Tassotti - potrebbe anche scappare una lacrimuccia che Carletto saprà nascondere per poi tuffarsi senza altri emozioni nel vivo della partita.

La rabbia è invece il sentimento principale per il difensore senegalese e l'attaccante azzurro, ripensando a quella notte del 26 dicembre scorso, costata due turni di squalifica a entrambi: Koulibaly fu travolto dai cori razzisti («in Italia su questo tema siete molto indietro...»), Insigne pagò il nervosismo per un ambiente mai così ostile, il doppio rosso di Mazzoleni nel finale di gara li mandò sotto la doccia in anticipo. «Quello che è successo mi ha fatto perdere la testa, altrimenti non credo che mi sarei fatto espellere», così in un'intervista a Dazn il fantasista di Frattamaggiore che ha nel Milan, contro cui non ha mai perso, la vittima preferita in serie A (sei reti).

«Non succederà quello che è accaduto a Santo Stefano, noi guardiamo avanti», la certezza di Ancelotti, dettata forse anche dal fatto che il Milan per tutta la giornata di oggi manderà sui social il messaggio di Romagnoli contro il razzismo. Il tecnico di Reggiolo per alleggerire la vigilia si è lasciato scappare una battuta: «Koulibaly capitano? Non so. Non vogliamo enfatizzare. Il capitano sarà Hamsik se giocherà, o Insigne, o Callejon, o Albiol. Per farlo capitano quanti ne dovrei mettere fuori...». Meglio parlare di San Siro e del suo passato illustre. «Per me è un ritorno sempre affettivamente importante. Tra l'altro ritrovo Gattuso, amico e protagonista del periodo nostro più bello in rossonero».

Il destino ci ha messo lo zampino e, tanto per regalare qualche emozione in più a Carletto, ha collocato due Milan-Napoli a San Siro - tra campionato e Coppa Italia - nel giro di 72 ore. Ancelotti ha risparmiato il primo viaggio al «tuttocampista» Allan, che però non preparerà la valigia nemmeno per Parigi. «Non figura fra i convocati perché è stata una settimana complicata per lui, preferiamo tenerlo a Napoli ad allenarsi - così l'allenatore -. Ma Allan resterà con noi, l'interesse del Psg c'è stato, non si sono create le condizioni. Il giocatore è consapevole che il club è stato disponibile, dunque non ci saranno problemi di recupero». Possibile che il brasiliano venga utilizzato nella gara a eliminazione diretta di martedì. «Alla quale ancora non pensiamo, ci teniamo al campionato e a provare a inseguire la Juventus», ha detto ancora il tecnico.

Che si affiderà dal 1', a differenza di Gattuso, al suo centravanti polacco Arkadius Milik, il bomber più efficace della serie A: un gol ogni 97 minuti, meglio dei capocannonieri Zapata, Cristiano Ronaldo e Quagliarella, otto reti nelle ultime otto gare del Napoli compresa la Coppa Italia.

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