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Anche il rugby è razzista: "Ne... di mer..." nel derby veneto

Dopo il calcio, anche il mondo della palla ovale vittima di comportamenti razzisti. Nel sentito match tra Rovigo e Petrarca Padova, l'allenatore della squadra di casa Umberto Casellato è stato espulso per avere insultato il neozelandese Su'a

Anche il rugby è razzista: "Ne... di mer..." nel derby veneto

Ennesimo weekend da dimenticare per lo sport italiano. Dopo i cori antisemiti cantati da una parte della curva nord della Lazio negli ultimi minuti del match di Coppa Italia contro il Novara, anche il rugby fa parlare di sé per insulti a sfondo razzista. A finire nel mirino della critica è stato l'allenatore del Rovigo, Umberto Casellato, espulso nella sfida di European Continental Shield contro i "cugini" del Petrarca per avere dato del "ne... di me..." a un giocatore ospite, il neozelanese (di origini samoane) Jeremy Su'a.

Sky racconta che il tutto sarebbe nato da un fallo commesso dal mediano di mischia di Petrarca e non sanzionato dall'arbitro. Casellato non si sarebbe trattenuto e avrebbe avuto una reazione scomposta apostrofando il giocatore dell'altra squadra con un epiteto razzista. Colpa anche del clima incandescente legato alla partita, una sorta di derby che ha costretto l'arbitro alle maniere forti: tre gialli e un rosso in tutta la partita. Pochi se confrontati con una sfida calcistica ma tanti per uno sport corretto come quello della palla ovale dove il fair-play è una costante e a fine partita i giocatori si concedono l'ormai proverbiale terzo tempo.

Consapevole di avere fatto una sciocchezza, a fine gara il tecnico di Rovigo ha chiesto scusa a Su'a e alla società avversaria. "Mi dispiace per questo mio comportamento, non fa parte del mio carattere usare queste parole", le parole dell'allenatore 49enne a cui hanno fatto seguito quelle del presidente, Nicola Azzi: "Umberto non è razzista, ha usato quelle parole durante una partita molto tesa. Al momento Umberto resta dov'è, proveremo a fargli commutare la pena in servizi socialmente utili". E gli avversari del Petrarca? Un po' a sorpresa hanno ridimensionato l'episodio. "La cosa apprezzabile è che siano arrivate le scuse da parte sua e della società. Per quanto ci riguarda va bene così, si può sbagliare in certi momenti e Umberto Casellato è un uomo di sport".

Tornando a Lazio-Novara, dopo i cori antisemiti e contro la polizia di una frangia dei tifosi biancocelesti, l'Adnkronos aveva sentito lo storico capo del gruppo degli Irriducibili laziali Fabrizio "Diabolik" Piscitelli. Che, tra le altre cose, aveva detto: "I cori non mi scandalizzano. Non è reato fare i cori. E il calcio, purtroppo, non è il rugby".

E infatti, neanche 24 ore dopo, il fattaccio di Rovigo.

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