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André Silva una pedina per Giampaolo?

Dopo una stagione eufemisticamente non esaltante al Milan, il portoghese è reduce da un’altra stagione non particolarmente soddisfacente in Spagna, a Siviglia, ma i rossoneri potrebbero puntare nuovamente su di lui.

André Silva una pedina per Giampaolo?

André Silva, nato a Gondomar il 6 novembre 1995, è un attaccante forte e veloce, dotato di un eccellente bagaglio tecnico individuale. Acquistato dal Milan nell’estate 2017 per 38 milioni di euro dal Porto, il lusitano non ha mai convinto i propri allenatori (prima Montella, poi Gattuso) a dargli fiducia in campionato. Se in Serie A sono 24 presenze e solo 2 reti (a fronte di soli 924’, il minutaggio di poco piu di 10 partite), in Europa League sono 10 le presenze e 6 le reti. Uno score che ha convinto il Diavolo a cedere in prestito il nazionale portoghese in Spagna, sperando nella sua rivalutazione in terra iberica. Invece il André Silva segna 8 gol nelle prime 7 partite, per poi trovarne solo un altro nelle restanti 20, prima di terminare la stagione anzitempo per via di un infortunio al ginocchio. Il Milan, dicevamo, ha investito poco meno di 40 milioni sull’attaccante lusitano. Il valore residuo del giocatore è di 22,8 milioni, al netto dell’ammortamento, e se mister Giampaolo dovesse riuscire a valorizzarlo, al termine della stagione che sta per cominciare il valore residuo del lusitano sarà di 15,2 milioni: in caso di un campionato positivo la possibilità di fare plusvalenza non è proibitiva. E in questo preciso momento storico è qualcosa che a Milano, sponda rossonera, non si può prendere sottogamba.

In campo

Tra il dire e il fare c’è sempre di mezzo il mare, in questo caso il campo, e sarà sempre il rettangolo di gioco ad avere l’ultimo verdetto. Resta da vedere quale sarà il rendimento del portoghese in un modulo a due punte, con un allenatore che crede nel possesso palla e nella creazione di gioco, piu che sulla speculazione sugli avversari. Chi si fosse mai illuso, si ravveda: i numeri di André Silva non sono quelli di un bomber, di un potenziale capocannoniere. Non lo sono mai stati. Se fisicamente è imponente come il piu classico dei centravanti, l’agilità e (soprattutto) i movimenti senza palla sono quelli di una seconda punta. Simile a Morata, il meglio il lusitano potrebbe tirarlo fuori proprio in coppia con un altro attaccante, dalle caratteristiche diverse e da maggior finalizzatore. Come Piatek. Dall’altra parte, Marco Giampaolo conosce alla perfezione le caratteristiche ideali per giocare il suo tipo di calcio: una seconda punta che dialoga con la prima l’abbiamo vista a Genvoa sia con Quagliarella e Defrel quest’anno, che con l’ex attaccante juventino e Patrick Schick. Schick che, un po’ come André Silva, messo a giocare da prima punta anziché da seconda ha visto crollare verticalmente il proprio rendimento.

Un allenatore in grado di capirti meglio e la giusta voglia di riscattarsi dopo due stagioni deludenti possono regalare al Milan un volto nuovo nel reparto avanzato senza il bisogno di ricorrere al mercato.

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