Qatar 2022

Argentina oltre Messi ipnotizzato da Szczesny. Il sogno mondiale è vivo

Lo juventino prodigioso sul rigore regalato a Leo ma Mac Allister e Alvarez scacciano la paura

Argentina oltre Messi ipnotizzato da Szczesny. Il sogno mondiale è vivo

Avanti Argentina, com'è giusto e bello che sia in un Mondiale e come invece sembrava potesse non accadere dopo la sconfitta al debutto contro l'Arabia Saudita e persino dopo la sofferta vittoria sul Messico. Avanti Argentina, nonostante Messi, che sbaglia un rigore e non incide su nulla, anche se ci sarà un'altra volta la fila per dire che la sua semplice presenza basta a spaventare gli avversari. Incomprensibile e censurabile anche la sua scelta di non dare la mano a Lewandowski dopo uno scontro di gioco. Rimedia a partita finita, festeggiando col bomber polacco la qualificazione di coppia.

Di suo, la Polonia merita per intero la sconfitta e molto meno il passaggio agli ottavi (sfiderà la Francia), conquistata a parità di punti col Messico, ma con migliore differenza reti, dopo che sembrava dovesse essere il fair play a decidere (numero di ammonizioni). Gli ultimi minuti sono surreali, Polonia-Argentina quasi non gioca più, con i polacchi che più di attaccare, si preoccupano soprattutto di non fare falli. Buon per loro, che al Messico non riesca di centrare il terzo gol, sennò sai la beffa. Di certo avere in squadra Lewandowski e lasciarlo solo per 100 minuti e attentato di leso calcio, quasi come tenere Milik in panchina per l'intera serata.

Avanti Argentina, e meno male che Messi ha sbagliato il rigore regalatogli nel primo tempo. La prossima volta che contesteremo un Var italiano dovremo ricordarcene, tutto il mondo è paese, anche il mondo arbitrale. Qui, l'olandese Makkelie, uno che passa per bravo e che sembra debba contendere a Orsato la direzione della partita più importante di questo mese mondiale, ovvero la finale del 18 dicembre. Il contatto fra la mano di Szczesny e la faccia di Messi in elevazione nel cuore dell'area di rigore, avviene dopo che Leo ha già colpito di testa il pallone, spedendolo fuori. È contatto veniale e fortuito, eppure Makkelie - che dal vivo non aveva colto alcuna irregolarità - viene chiamato davanti alla tv dal connazionale Van Boekel e lì cambia clamorosamente idea. Meno male che Szczesny in porta (secondo rigore parato nel Mondiale) è più bravo di Messi dal dischetto (secondo rigore sbagliato su 3, dopo l'errore del 2018 contro l'Islanda) e che non è quindi il regalo degli arbitri a portare l'Argentina agli ottavi.

Avanti Argentina, anche senza Lautaro Martinez, entrato nel Mondiale da titolare e paggio prescelto da Messi e invece uscito di squadra dopo due partite che più modeste non potevano essere. Scaloni gli preferisce Julian Alvarez, riserva del City, che segna il secondo gol e che gol e mostra una splendida intesa con tutti, in particolare con Enzo Fernandez, anche lui neopromosso titolare in verità e vera stella della squadra.

È l'uomo in più, l'uomo nuovo, è del Benfica che ha fatto ammattire la Juventus e che ha cambiato faccia alla Seleccion.

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