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Armani, con Messina una rivoluzione americana

L'ex Ct si libera da San Antonio. Sarà presidente e capo allenatore con pieni poteri per 3 anni

Oscar Eleni

Per dare ordine alle regole del caos che hanno sempre turbato i giardini dell'Armani basket negli anni dispari eccoci al nuovo cambio di generale: esce Pianigiani, entra Messina. Era già accaduto con Scariolo, Banchi, Repesa, gli ultimi due, come l'allenatore senese, dopo uno scudetto vinto. Fuori l'allenatore e il presidente Proli. Salutati con affetto, ma forse senza rimpianti. Milano e le sue rivoluzioni tecniche, dal Milan all'Inter a questa Olimpia uscita in pezzi da una stagione dove ha perso su tutti i fronti e spesso solo per colpa sua, oltre che per gli infortuni.

Nella sauna delle finali scudetto stasera per gara due ancora al Taliercio mestrino, con Venezia che è andata in vantaggio rimontando un meno 13 su Sassari, questa notizia ruba la scena a chi se la meriterebbe tutta. Le rivoluzioni nelle case regnanti hanno questo effetto.

Milano lascia uno degli allenatori che ha vinto tanti scudetti per prenderne uno che oltre ai titoli nazionali con Virtus Bologna, Treviso, Cska Mosca, nelle sue 27 vittorie, ha conquistato anche 4 coppe campioni, due con la Vu nera, due con il Cska. Per uno strano gioco delle parti Messina subentra a Pianigiani come già accaduto con la Nazionale, anche se i tifosi della squadra più titolata d'Italia si augurano che vada meglio dopo la dolorosa sconfitta dell'Ettore catanese ai supplementari nel preolimpico con la Croazia a Torino.

Contratto triennale per un uomo che ha esplorato mondi diversi, senza troppo successo soltanto al Real Madrid, spalla importante per Popovich nel periodo d'oro dei San Antonio Spurs dopo l'apprendistato Nba ai Lakers di Bryant. Era una panchina Nba il suo vero obiettivo, ma anche quest'anno tanti colloqui, nessuna offerta.

Pianigiani se ne va transando, di sicuro, conoscendo i soggetti, siamo certi che Armani onorerà il contratto che c'era anche per la prossima stagione. È andata sempre così nella maledizione degli anni dei rimpasti dopo le sconfitte. A Messina viene consegnata una squadra che, conoscendo le sue idee, il suo basket, andrà rifatta almeno per metà, perché ad esempio uno come James non sembra proprio il suo ideale di giocatore anche se segna tanto, il capo branco come con il suo predecessore. Vedremo.

Aspettando che rientri dal Texas dove è tornato per svincolarsi dagli Spurs, si immagina che lasciando la presidenza a Dell'Orco, uno vero e di famiglia nella nobil casa, abbia però bisogno di un uomo per dirigere la parte tecnico amministrativa della società e il primo che viene in mente è il suo ex giocatore Claudio Crippa, uno scudetto e una coppa insieme a Bologna, il cinquattottenne di Desio che ultimamente lavorava come scout per San Antonio.

Rivoluzione considerando che in casa Armani vorrebbero spendere meno dei 25 milioni dell'ultimo anno, ma anche qui, si sa, per puntare ai playoff di Eurolega, il vero tarlo, la meta mai raggiunta, servirà investire considerando che ci sono già 8 giocatori con il contratto rinnovato.

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