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Arrestati 13 ultras laziali per gli scontri dopo la finale Lazio-Atalanta

I fatti risalgono al 15 maggio. Tra le persone finite in manette, ci sono anche i responsabili dell'incendio dell'auto della polizia di Roma Capitale

Arrestati 13 ultras laziali per gli scontri dopo la finale Lazio-Atalanta

Arrestati 13 ultras laziali del gruppo degli Irriducibili dopo il blitz della Digos di Roma per i fatti risalenti alla finale di Coppa Italia Lazio-Atalanta.

Questa mattina la Digos della Questura di Roma ha eseguito 13 ordinanze di misure cautelari nei confronti di appartenenti al gruppo degli ultras laziali Irriducibili per gli scontri avvenuti il 15 maggio scorso durante la finale di Coppa Italia. Tra questi ci sono anche i responsabili dell'incendio dell'autovettura della polizia di Roma Capitale.

I fatti si verificarono all'esterno dello Stadio Olimpico prima dell'inizio della partita con violenti scontri tra gli ultras della Lazio e la polizia. I supporters biancocelesti avevano lanciato 30 bombe carta, oltre a sampietrini, fumogeni e bottiglie di birra oggetti contro le forze dell'ordine incendiando una macchina della polizia municipale, nei pressi dello stadio lato Ponte Milvio. I due vigili, colti alle spalle mentre salivano in auto, furono costretti a barricarsi nel veicolo mentre iniziava il lancio di bottiglie ed altri oggetti. Dopo il successivo lancio di fumogeni l'auto cominciò a prendere fuoco provocando varie feriti ed abrasioni ai due malcapitati all'interno della vettura. La polizia, schierata in assetto antisommossa, aveva risposto con cariche e usando sia idranti che lacrimogeni per provare a disperdere i gruppi di ultras laziali. Allora 10 persone erano state fermate da carabinieri e polizia.

La Digos temeva che le rispettive tifoserie organizzate potessero cercare lo scontro perché nell’ottobre del 2018 decine di tifosi bergamaschi si erano mescolati ai gemellati dell’Eintracht Francoforte, rendendosi responsabili di raid ai danni di quelli biancocelesti sia nel match di andata in Germania che in quello di ritorno allo stadio Olimpico il 13 dicembre. Per questo il Viminale, in vista dell’arrivo di circa 23mila tifosi da Bergamo, aveva disposto imponenti misure di sicurezza con oltre 20 mila uomini impegnati per la gestione dell’ordine pubblico nella Capitale e lungo tutto il tragitto dei pullman in partenza dalla Lombardia. Ma il piano non riuscì a contenere del tutto la furia ultrà.

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