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Aston Martin sfida la Ferrari, ma la F1 non è solo un film

Aston Martin sfida la Ferrari, ma la F1 non è solo un film

Mentre a Baku, oggi, s'accendono i motori per le libere del Gp dell'Azerbaigian, suona stonata l'uscita firmata dal ceo dell'Aston Martin Andy Palmer. Riferendosi alla volontà del marchio di entrare in F1, ha detto: «Quando la Ferrari minaccia di lasciare la F1, Liberty può rispondere: beh, Aston e Ferrari hanno lo stesso mercato, lo stesso tipo di cliente, forse non è così male se volete andarvene...».

La frase, pronunciata durante un'intervista a F1 Racing e prontamente ripresa dall'attento sito Motorsport.com, fa pensare molte cose. Intanto a dei mandanti o qualcuno che l'avrebbe parecchio gradita. Perché è evidente che con Marchionne preso a minacciare un giorno sì e l'altro pure di portare via la Rossa dal Circus nel caso le nuove regole snaturassero il dna, per Liberty che ora gestisce il carrozzone avere un'altra supercar e un altro marchio di altissimo prestigio potrebbe far comodo. Se non nei fatti, nella trattativa per spingere Marchionne a più miti consigli. Dopodiché, l'uscita in questione fa pensare anche a un modo originale per agitare gli animi ferraristi scelto dal title sponsor di Reb Bull per rompere le scatole. Infine, questa uscita fa pensare al passaggio dedicato da wikipedia al marchio inglese vincente in Endurance, mai in F1: «Aston Martin partecipò alle competizioni nella stagione 1959 con i piloti Carroll Shelby e Roy Salvadori e nella stagione 1960, sostituendo Shelby con Maurice Trintignant. Nelle gare disputate non venne conquistato alcun punto».

Come dire: 68 mondiali disputati dalla Rossa a due, 231 vittorie a 0. Per cui, almeno in ambito sportivo e F1 non sarebbe mai super car che sostituisce super car. Anche perché al titolo di Surtees con la Rossa nel '64, Aston Martin potrebbe rispondere con altro titolo: «Goldfinger» e la DB5 coupé usata da 007; e al titolo di Schumi nel 2002, Aston Martin potrebbe ribattere con «007 La morte può attendere» e la V12 Vanquish. Non proprio la stessa cosa.

A meno che per Liberty non conti davvero e solo lo spettacolo.

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