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Bacca dà il benvenuto a Brocchi

Il Milan nel primo tempo studia, poi colpisce. Il nuovo tecnico è pure fortunato: stava per sostituire il colombiano

Bacca dà il benvenuto a Brocchi

Un tempo per studiare la nuova lezione e un tempo per applicare gli insegnamenti. Così il Milan può salutare il ritorno al successo, staccare Sassuolo e Lazio di quattro punti e festeggiare il debutto di Cristian Brocchi con tre punti che cementano le prime sicurezze e danno ragione all'azzardo berlusconiano. È un Milan prima timido e impacciato, poi finalmente, nella ripresa, capace di mettere a frutto non soltanto il nuovo schema ma anche di riportare Bacca al gol, confermare il rinascimento di Balotelli, prendere atto della resa di Buonaventura nel ruolo delicato di trequartista e segnalare la tenuta stagna della difesa rossonera. È solo l'inizio eppure molto promettente di un'altra parentesi di questa stagione segnata da tanti bassi e pochi alti. Brocchi è anche un uomo fortunato visto che il cambio ritardato Bacca-Menez, preparato proprio qualche secondo prima del gol del colombiano, gli consente di mettere in tasca il primo successo e di passare alla storia come un tecnico baciato da Eupalla. La Samp deve fare i conti con qualche assenza di troppo (Cassano su tutti) e su quel gol cancellato dall'addizionale di Valeri: nemmeno la moviola tv riesce a togliere i dubbi in proposito.

I maghi, nel calcio, esistono soltanto nelle favole. Figurarsi se Cristian Brocchi, appena arrivato sulla panchina del Milan, può immaginare di cambiare la testa e le abitudini degli ex allievi di Mihajlovic i quali si trascinano dietro insicurezze e anche abitudini a controllare il gioco senza affondare il colpo, preferendo semmai il contrario, cioè il contropiede. Perciò la Samp, preparata da Montella, punta quasi tutto sui due difensori aggiunti sui binari, De Silvestri e Dodò quindi, tenta di mettere a nudo i limiti del nuovo sistema di gioco introdotto dal tecnico al debutto proprio nello stadio dove si concluse, malinconicamente, la sua carriera di calciatore (incidente dopo uno scontro con Matuzalem). E infatti Buonaventura, il trequartista sulla carta, impiega quasi una frazione, la prima, per trovare la posizione giusta, spesso galleggiando a sinistra (retaggio del 4-4-2) e per risultare decisivo al gruppo. All'intervallo restano impressi negli occhi un episodio molto discusso (rovesciata di Fernando con Dodò che segna a porta vuota, gol annullato dopo conciliabolo tra addizionale e assistente per il tocco di Quagliarella che provoca il fuorigioco del brasiliano) e l'unico pericolo di marca rossonera costruito in società tra Abate (cross), Balotelli (deviazione di testa) e Bacca (tiro in spaccata) con Viviano salvo grazie al proprio istinto.

L'unico che sembra interpretare al volo (gioco di prima, lancio preciso, palleggio pulito) il nuovo copione è Montolivo ma non si tratta di una novità. Gli altri sodali a centrocampo non gli offrono una grande collaborazione: Kucka perché risente del colpo alla caviglia subito durante il riscaldamento, Bertolacci perché dall'inizio della stagione non ne indovina una (sostituito infatti da Poli alla prima occasione).

Nella ripresa la rabona di Bacca, la voleè di Kucka e un contropiede sprecato sono la dimostrazione palese di un Milan più convinto e anche finalmente più incisivo, capace di guadagnare il vantaggio a metà tempo con lo spunto prepotente di Buonaventura e il sapiente tocco per il colombiano che può sbagliare una volta, non due, cancellando l'astinenza (1 gol nelle ultime 7 precedenti).

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