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Se la Svizzera insegna calcio all'Italia

Basilea: la squadretta diventata grande. Solo pochi anni fa impensabile una squadra elvetica al top in Europa. Ma anche in Turchia...

Il nuovo che avanza viene da Istanbul e da Basilea. Si intende nel gioco del football, alla voce coppe europee. Fenerbahce e Basilea hanno fatto il colpo, eliminando la Lazio e il Tottenham, non proprio roba di margine, dicesi serie A italiana e premier league inglese. Il fenomeno non sorprende. I turchi crescono, a momenti il Galatasaray stava mettendo fuori dall'Europa il Real Madrid. D'accordo, rispetto al passato, ha comprato i pezzi migliori del mercato internazionale, assomigliando, però, più ai Cosmos di New York che a un club continentale. Il suo duce, Terim, fa quello che sa fare compresi gli insulti e i tentativi di aggressione all'arbitro della partita vinta (!) sul Mersin, così essendo punito con nove giornate di squalifica. I canarini gialli di Istanbul, il Fenerbahce ha una storia diversa, pur essendo la squadra più amata delle tre della capitale turca. Il suo presidente Aziz Yildirim è stato rinviato a giudizio per aver addomesticato numerose partite, nonostante ciò la squadra, come era accaduto al Porto di Mourinho con il presidente Pinto da Costa squalificato per due anni per corruzione, va avanti diritta e, guarda le combinazioni, il sorteggio di ieri la oppone ai portoghesi del Benfica, ultima bandiera del calcio lusitano che si sta smarrendo di colpo, dopo le luci degli ultimi anni.

Il Basilea ha un profilo più chiaro e grandioso, considerata la dimensione del calcio svizzero. La sua maturazione internazionale è dovuta alla presidenza di Gisela Oeri che ora ha passato la carica ma non il pacchetto di azioni all'avvocato Bernhard Heusler. La Oeri è proprietaria, con il marito, della casa farmaceutica Hoffmann La Roche, va da sé che a parte la sua filantropia, dimostrata con la creazione del più grande museo del mondo di orsacchiotti in pezza (!!!), alla sovvenzione di dieci milioni di franchi svizzeri per la realizzazione del film Profumo, la storia di un assassino, con Ben Wishhaw e Dustin Hoffmann, tratto dal libro di Patrick Suskind; oltre a questi dettagli lady Oeri ha costruito un club di calcio che sta sparigliando i grandi club europei, così aveva fatto con il Manchester l'anno scorso e così si è ripetuto con un'altra squadra inglese, il Tottenham, eliminato ai rigori. E adesso tocca al Chelsea, ancora Londra, un'altra sfida improbabile fino a qualche tempo fa ma con qualunque risultato possibile.

Due piccole storie dentro l'epopea spagnola e tedesca, con il sorteggio che ha scombinato il fascino di due derby e che potrebbe tuttavia rinviarlo alla finale di Wembley.

Di certo per il pubblico inglese, deluso e tradito dai suoi grandi club e dalla nazionale (Roy Hodgson ha innescato una polemica chiedendo perché mai alcuni calciatori utili alla nazionale preferiscono andare al mare, ai Caraibi o a Dubai, adducendo malanni muscolari, piuttosto che servire la Patria), per gli inglesi di Londra-Wembley essere costretti a vedere una finale tra tedeschi e/o spagnoli deve essere un colpo al cuore.

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