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Bergamo deve preparare un monumento

di Franco Ordine

C omunque vada, comunque finisca, è bene che il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, si prepari a individuare una piazza, un sito in città alta o bassa dove far erigere un bel monumento. Un monumento merita questa Atalanta che veleggia sicura verso la Champions dopo aver scollinato ogni tipo di tormento e di difficoltà. È partita col freno a mano tirato (8 punti appena dopo le prime 6 partite), pagando lo choc per l'eliminazione dal secondo turno preliminare di Europa league. A Copenaghen fallì un bel numero di golose occasioni e sembrò l'inizio di un tormentato periodo, invece è stata l'alba di una stagione storica che può consegnarle addirittura l'iscrizione alla coppa europea più prestigiosa e ricca. Perché da quella delusione (25 luglio il primo impegno ufficiale) ha tratto le energie necessarie per risalire la classifica riuscendo per 11 volte a rimediare un risultato favorevole partendo dal vantaggio dei rivali. Proprio come ieri a Roma contro la Lazio. Pronti via, gol di Parolo. Da quel momento l'Atalanta invece di deprimersi ha macinato gioco e colto al volo le sbavature di Wallace per passare davanti 3 a 1. E se si pesano i 40 gol siglati fuori casa dal gruppo di Gasperini ecco che spunta fuori l'altra qualità dei bergamaschi: squadra solida, fisicamente possente, animata da due super come Gomez e Ilicic. Adesso giocherà le prossime due sfide domestiche a Reggio Emilia per consentire i lavori di ristrutturazione dello stadio. Eppure vedrete: non pagherà dazio perché in trasferta è capace di esprimersi al meglio.

A dare una mano a Gasperini ha provveduto il suo Genoa che é riuscito a fermare la marcia della Roma sgabbiata in avanti con la zampata di El Shaarawy. Dapprima uno striscione di complimenti al loro ex condottiero, poi quella rabbiosa reazione con gol di Romero e rigore sbavato da Sanabria. Perciò la Roma è rimasta indietro e stasera può essere raggiunta dal Milan se dovesse piegare la resistenza dell'acido Mihajlovic. Non sara facile nonostante la previsione di Gattuso («ho visto una squadra incazzosa»). Nello snodo decisivo Ranieri é stato tradito dal suo portiere Mirante che si è poi riscattato dal dischetto.

A questo punto anche l'Inter ha tirato un sospiro di sollievo: avere due inseguitori alle calcagna avrebbe fatto perdere il sonno a Spalletti.

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