Sport

Berlusconi ha votato: il Milan va verso Inzaghi

Nella notte elettorale la decisione: via Seedorf. Ieri sera la cena con Galliani e (forse) SuperPippo, ormai in pole

Berlusconi ha votato: il Milan va verso Inzaghi

Sono queste le ore decisive che porteranno il Milan a scrivere il capitolo della prossima stagione. Ieri sera, dopo una giornata di indiscrezioni, Adriano Galliani è tornato ad Arcore per definire la prossima stagione del Milan e soprattutto chi dovrà sostituire Clarence Seedorf ormai a fine corsa sulla panchina rossonera. Una scelta maturata nella notte elettorale, tra un exit poll e una proiezione, da Silvio Berlusconi e Adriano Galliani, con il concorso di Barbara Berlusconi, l'altro ad del club rossonero. Nell'agenda sono stati scanditi i due argomenti: prima la decisione sul destino di Seedorf, poi la definizione dell'identikit del suo successore. Non era infatti scontata la rinuncia all'olandese, anche per via del suo contratto lungo altri due anni e con un peso notevole, 5 milioni al netto delle tasse, 10 per il bilancio societario. Solo l'azionista poteva assumere una decisione così impegnativa per i conti. Nella notte del dopo voto è venuta fuori la prima scelta unitaria del Milan: chiudere cioè l'esperienza di Clarence Seedorf, considerata insoddisfacente non tanto per i risultati «dignitosi» (definizione dell'interessato) ma per la gestione del gruppo.

Sul tavolo del presidente Berlusconi è stato squadernato l'elenco dei possibili candidati alla successione. I più prestigiosi, uno alla volta, sono diventati irragiungibili. Il primo della lista, Antonio Conte, contattato prima della trasferta di Bergamo, ha finito con il restare a Torino e con la Juve; il secondo, Carlo Ancelotti, appena incoronato re d'Europa, nonostante il mancato feeling con il presidente Florentino Perez, aveva fatto sapere che solo in caso di insuccesso europeo avrebbe interrotto il ricco contratto con il Real. A questo punto gli altri nomi proposti da Galliani al presidente non hanno riscosso un particolare gradimento e sono perciò usciti di scena: dapprima il tecnico basco del Siviglia, Unai Emery, che ha quindi spostato a mercoledì l'appuntamento per firmare il rinnovo contrattuale con il club con il quale ha appena vinto l'Europa league dando l'annuncio alla radio ufficiale, quindi l'allenatore del Benfica Jorge Jesus non ha superato l'esame durante l'incontro di Lisbona ed è rimasto al palo.

A questo punto la scelta si è ridotta a un solo candidato eccellente, Filippo Inzaghi, con l'aggiunta di un concorrente di primo piano, Roberto Donadoni, che però non ha ottenuto la benedizione presidenziale. SuperPippo addirittura veniva dato per presente ieri sera alla cena di Arcore, ma non si è avuta la conferma. in ogni caso nessuno del gotha milanista si è nascosto i rischi e le contraddizioni legate a una scelta del genere. È vero, Inzaghi è reduce da due anni di splendido lavoro nel settore giovanile, ha vinto il Viareggio, che è una sorta di Champions league per il calcio giovanile italiano ma non ha mai guidato un gruppo di professionisti, una squadra vera insomma. Come Seedorf è perfettamente a conoscenza del mondo Milan, ha a disposizione uno staff collaudato e che viene considerato (dixit Ancelotti) di grande qualità. Conoscendo Silvio Berlusconi e la sua capacità di sparigliare, non è esclusa una sorpresa. «Abbiamo tutto il tempo a disposizione» è stata la premessa del vertice di ieri sera.

Da oggi Cantamessa, il legale rossonero, comincerà a lavorare all'affare Seedorf, quindi, raggiunta l'intesa con l'olandese, si provvederà all'annuncio ufficiale del suo erede. La casella lasciata libera da Pippo, nel settore giovanile, è stata già occupata da Costacurta.

Commenti