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Berlusconi: "I calciatori del Monza? Tutti italiani e senza tatuaggi"

Berlusconi ha da poco rilevato il Monza: "Abbiamo un progetto molto particolare; pensiamo a una squadra molto giovane e tutta di italiani. Voglio capelli in ordine, barba curata e assolutamente nessun tatuaggio"

Berlusconi: "I calciatori del Monza? Tutti italiani e senza tatuaggi"

Silvio Berlusconi e Adriano Galliani hanno tutte le intenzioni di portare in alto il Monza. L'acquisizione del club brianzolo da parte del Cavaliere ha suscitato subito l'interesse dei media per la squadra che milita in Serie C. Galliani è il nuovo amministratore delegato, ruolo già ricoperto al Milan, e durante la conferenza stampa di presentazione ha parlato in questi termini: "Questa trattativa nasce il 31 agosto con una telefonata, ci siamo detti delle cose e le abbiamo tenute fino a questa mattina. Non ci siamo mai mandati nemmeno una mail. C'è una conoscenza di 40 anni, le parole o non si danno o si mantengono. Fininvest ha acquisito il 100% del Monza, siamo felici che Colombo rimanga il presidente. Sogno il derby con il Milan nel 2020".

Berlusconi, da sempre, è stato un grande amante e conoscitore del calcio. Ha portato il Milan ai vertici del calcio italiano, europeo e mondiale ed ha vinto tutto da Presidente e proprietario del club di via Aldo Rossi: ora si augura di farlo con il Monza. Durante la convention di Forza Italia a Milano, Mariastella Gelmini ha consegnato a Berlusconi una maglia del club biancorosso e l'ex Premier ha subito dato il suo diktat, che avrebbe tanto sognato di fare anche ai tempi del Milan: "Per il Monza abbiamo un progetto molto particolare; pensiamo a una squadra molto giovane e tutta di italiani. Ragazzi che avranno i capelli in ordine, tant'è che a Monza e c'è già un parrucchiere pronto, gratis, che non dovranno avere la barba e assolutamente nessun tatuaggio. E non dovranno portare orgogliosamente orecchini vari.

Saranno esempi di correttezza in campo, si scuseranno se faranno un fallo ad un avversario e tratteranno l'arbitro come un signore; stringeranno la mano agli avversari alla fine delle partite e, se richiesti di un autografo, non faranno storie, ma scriveranno bene nome e cognome e andranno sempre in giro vestiti con sobrietà. Insomma qualcosa di diverso dal calcio attuale"

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