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Big e trappole nel mazzo Le italiane sorridono tra remake e prime volte

Una grande a testa: è dura per Juve e Inter Napoli facile. Per l'Atalanta non impossibile

di Tony Damascelli

D' accordo il sorteggio ma vedere Cristiano Ronaldo e Lionel Messi, imperatori del calcio che è stato e che ancora è, in lizza con un difensore, addirittura olandese, questa è la notizia vera che arriva dal Principato di Montecarlo, là dove sul tappeto rosso la sfilata delle star nulla ha da invidiare alle contemporanee passerelle del festival di Venezia, comprese le mises delle bellissime donne. Il protagonista è Virgil (van Dijk, uso apposta la parentesi perché suo padre lo abbandonò, assieme al fratello, quando la vita era appena incominciata e, dunque, il ragazzo capì di doversela cavare con il nome di battesimo che oggi porta sulla rossa maglia del Liverpool e su quella arancione dell'Olanda).

Rispetto all'ultima edizione monegasca si è rivisto Cristiano allora snobbato dai giurati dell'Uefa e malmostoso per la sconfitta. Rispetto ad allora è scomparso dai radar Modric e, con lui, molto Real Madrid che allora aveva abbagliato di luci tutto la riviera. Sul podio alto Lionel Messi, miglior attaccante del continente vecchio, con gli applausi di CR7 seduto al suo fianco e attore brillante di un duetto con il sodale argentino sul passato, il presente e il futuro, a conferma che i campioni sanno essere tali anche fuori dal campo. Fatta la premiazione ecco le urne, quelle calde e fredde secondo malignità antiche, ecco l'esito che mette l'Inter all'inferno insieme con il Barcellona, il Borussia di Dortmund e lo Slavia Praga. I tedeschi possono essere il maggiordomo omicida. Felice il futuro della Juventus che ritrova Simeone e l'Atletico di Madrid, giocherà contro i tedeschi del Bayer Leverkusen e i russi del Lokomotiv Mosca. In verità i problemi per il club di Agnelli riguardano l'organico delle cosiddette riserve che come Checcho Zalone si tengono il posto fino alla fine. Bene per l'Atalanta finita, al debutto, con il City di Manchester, la Dinamo di Zagabria e lo Shaktar, mission non impossibile per Gasperini, mentre il Napoli fa i conti con i campioni in carica del Liverpool con Salisburgo e Genk osservatori probabili eliminati.

A parte i probabili rantoli di Conte, non possiamo lamentarci, la champions questo comporta, sogni e incubi, progetti e paure. Piuttosto questo rito del sorteggio è vecchio, prevedibile, un cerimoniale senza guizzi, piatto nei conduttori, senza alcuno spunto giornalistico. Al massimo un sussulto curioso quando è apparso, tra i premiati, Eric Cantona addobbato come un pescatore della Normandia, austero e interprete di un ruolo sovradimensionato che fa molta tendenza tra chi non ricorda del tutto le sue imprese calcistiche, alcune fantastiche, altre violente e codarde. Ma tant'è, la memoria, nel football, spesso finisce in off side per colpa di internet e wikipedia. La messa di Montecarlo si concluderà oggi con il sorteggio dell'Europa League.

Meno sfilate, meno vedettes, roba piccola ma sempre coppa trattasi.

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