Sport

La boxe si riscopre peso massimo

Joshua vs Ruiz, la categoria regina torna al Madison Square Garden

L'ultimo campione dell'erotismo pugilistico (nel senso che eccita gli appassionati) stanotte salirà per la prima volta sul ring del Madison Square Garden di New York. Entrare al Madison ti ammanta di un fascio di luce che solo la storia dirà se è meritato. E Anthony Joshua conosce la storia. «Il Madison è iconico», ha raccontato questo statuario inglese, nigeriano di origine, che si porta addosso 115 kg, una stazza da m 1,98, muscoli che sembrano levigati, la sagoma tatuata della Nigeria sulla spalla destra. Joshua è l'immagine di un atleta, un buon campione mondiale dei massimi, oro olimpico a Londra nel match che si rivelò un furto per il nostro Cammarelle, ma quando parla il destino

Vita da predestinato? Forse. Magari diventerà uno dei pugili più ricchi del decennio (potrebbe superare il miliardo di dollari). Finora capace di trascinare 90mila spettatori al Wembley stadium di Londra, stavolta proverà l'atmosfera elettrica del Madison per difendere il titolo a più sigle (Wba, Wbo, Ibo, Ibf) contro un barilotto dal pugno inquietante, Andy Ruiz junior (ore 5, Tv su Dazn). I massimi hanno fatto storia nella mitica arena: da Rocky Marciano a Joe Louis, due fantastiche sfide tra Muhammad Alì e Joe Frazier, il contestato verdetto del 1999 fra Holyfield e Lennox Lewis. E forse non è un caso che ora la boxe si aggrappi proprio alla effervescente categoria, che si era impantanata nel dominio dei fratelli Klitschko. Ce n'è per ogni gusto: Deontay Wilder, the bronze bomber dal ko facile, l'elettrico Tyson Fury, Dillian Whyte, Oleksander Usyk e qualche altro. Nessuna parentela con i grandi del passato, però pugilato meno scadente rispetto ad altri tempi. Joshua interpreta bellezza e nitidezza del gesto, accoppiato ad una discreta potenza (21 ko su 22 match): stile Muhammad Alì più che Tyson. Da qui anche la sua preferenza per un match impossibile: «Mi sarebbe piaciuta una sfida con Alì, più simile alla mia boxe. Non certo con Tyson: l'uomo più cattivo del pianeta». Cassius Clay è stato assoluto nel personaggio e nello stile. Forse non il più grande: nei massimi Joe Louis poteva dare lezione a chiunque. Comunque immortale: valga il recente libro Muhammad Ali (ed. Skira, euro 38) ricamato dagli scritti di Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi ed incorniciato da fantastiche fotografie. I massimi di oggi non valgono quelli di ieri (vanno contati dal numero 40 in giù), gli avversari si fanno stendere con troppa facilità, però Joshua ha il prezioso dono del sapore di un tempo antico.

Vediamo se anche stanotte lo mostrerà.

Commenti