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Brignone, un gigante super L'Italia ha sempre una Fede

L'azzurra vince il primo SuperG, 2° successo stagionale e in carriera: da Solden a Soldeu Vonn ko: microfrattura al ginocchio sinistro. Ma oggi vuole esserci nella combinata

Maria Rosa QuarioLa prima vittoria non si scorda mai, ma se la seconda arriva dopo «una gara pazzesca» e dopo aver confessato alla mamma (io) «stavolta non credo di entrare nelle trenta», allora anche quella meriterà un posto speciale nel libro dei ricordi che ieri, per Federica Brignone, si è arricchito di una pagina davvero insperata. Da Sölden, Austria, a Soldeu, Andorra: cambia la lettera finale ma evidentemente Fede si esalta con il «Solde». Il 24 ottobre scorso vinse la prima gara di Coppa in gigante, ieri si è ripetuta in superG, prova secca, sofferenze dimezzate, così come la pista, che a causa del vento e della nevicata è stata accorciata di quei trenta secondi iniziali completamente in piano che Fede in ricognizione non aveva proprio digerito. Poi però la gradita sorpresa: la giuria decide di ritardare la gara di tre ore e di abbassare la partenza. Un bel regalo per Fede e le altre azzurre, più brave nelle parti tecniche che in quelle pianeggianti. Il risultato parla chiaro: prima Brignone, quarta Sofia Goggia (a 7/100 dal podio, perso per un errore nel finale), quinta Elena Fanchini, sesta Johanna Schnarf. Sul podio con Federica ci sono l'americana Laurenne Ross e l'austriaca Tamara Tippler. Ok, vi chiederete, ma la Vonn, la Gut, la Weirather dove sono finite? Ecco, qui sta il pazzesco della giornata. Dalla prima alla quindicesima (Fede aveva il numero 8) le atlete sono scese sotto una leggera nevicata, visibilità scarsa, ma accettabile. Con il 16 è partita la Vonn, determinata, veloce, davanti a Federica di 32/100 a venti secondi dal traguardo. Sembrava lanciata verso la vittoria numero 77 quando ha commesso il solito errore tecnico: inclinandosi troppo sull'interno, è caduta ed è rimasta immobile sulla neve. Lunghi attimi di paura e sconcerto: possibile che una caduta così banale, in piano, senza evidenti torsioni delle gambe, abbia creato danni? Possibile. L'americana lamenta dolori al ginocchio sinistro (le radiografie hanno poi evidenziato una microfrattura, ha fatto sapere su Instagram), viene portata via in toboga, il tempo passa e la nevicata si infittisce. Al via, con il pettorale 17, aspetta Lara Gut, la diretta avversaria della Vonn per la Coppa generale. Non sa dell'infortunio e per questo sorride, sente di aver una grande occasione da sfruttare. Ma non ha fatto i conti con la pista che si è rallentata e poi scia male, molto male nelle poche curve del tracciato. Chiude sedicesima, postando poi su Twitter «la sfortuna fa parte del gioco, qualcuno che vince ci deve sempre essere anche se la gara non è proprio regolare, domani è un altro giorno». Meglio di lei nel gruppo delle migliori faranno la Rebensburg, settima e Tina Weirather, vincitrice del superG domenica scorsa a La Thuile, tredicesima. «Ho sfruttato l'occasione dirà Federica -, tutti noi sciatori siamo ben consapevoli di fare uno sport all'aria aperta. Quante volte è capitato a me di avere condizioni pessime mentre le altre erano scese col sole? Certo, se capita alla Vonn o alla Gut fa più notizia, mi spiace molto per Lindsey, ma mi godo questa vittoria. Ho sciato davvero bene, ho preso i miei rischi e non ho fatto errori». Oggi a Soldeu è in programma una combinata. Lindsey Vonn è nella lista di partenza con il numero 20 (e sempre via Instagram ha rinviato a questa mattina la decisione se gareggiare o meno).

Chiaro segno che l'infortunio non deve essere così grave. Meno male!

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