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Brocchi: "Non sono il cocco di Berlusconi"

Galliani: "Monza come il nostro primo Milan. Il derby? Dispiaciuto. Club adesso restituito ai milanisti"

Brocchi: "Non sono il cocco di Berlusconi"

Scelto da Galliani che lo rivolle al Milan dopo l'infortunio di fine carriera, suggerito da Fabio Capello che l'ha avuto come assistente in Cina, con la benedizione di Silvio Berlusconi. Ricostruito così, il ritorno di Cristian Brocchi sulla scena italiana e l'arrivo sulla panchina del Monza targato Fininvest, ha il sapore di una revisione storica dell'etichetta appiccicata sulla schiena del tecnico che da ieri ha preso il posto di Zaffaroni esonerato dopo una striscia allarmante (2 punti in 5 partite). «Non sono il cocco di Berlusconi» è la frase ripetuta più volte ieri dall'interessato, condivisa dallo stesso Galliani che ha provato a riannodare il filo della storia tra l'esperienza vissuta al Milan e quella attuale al Monza. «Anche allora, 32 anni fa, appena arrivati in società i risultati non furono esaltanti. Quando c'è un cambio così importante è possibile registrare qualche turbolenza dopo la quale arriverà il sereno» la teoria dell'ad brianzolo. «Oltre all'affetto c'è la stima nei miei confronti» l'auto-promozione di Brocchi pronto alla sfida «bellissima ma non facile» che punta a «giocare con coraggio» ricorrendo «alle due punte». Al suo fianco avrà lo staff collaudato composto dal vice Lazzarini e dal preparatore Lietti che si è dimesso dal Milan. Il contratto di due anni prevede il matematico rinnovo al 2021 nel caso di promozione in B. Per non lasciare la squadra sola, Galliani ha scelto di dimezzare il costo dei biglietti (10 euro in tribuna invece che 20 e 5 in curva invece che 10, 2 euro per gli under 16). «Di più, oltre ai lavori per lo stadio e Monzello, non possiamo fare» la riflessione di Galliani che un rinforzo l'ha già assicurato (Fossati dal Verona) in attesa del mercato di gennaio. L'ultima chiosa è dedicata al derby amarissimo di domenica.

«Soffro da tifoso, sono dispiaciutissimo per il club che è gestito ora da amici ed è stato restituito ai milanisti» la battuta finale per scavare la distanza dalla conduzione Fassone-Mirabelli.

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