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Bufera su Paolo Bargiggia per il tweet identitario pro Croazia e contro la Francia: "È razzismo"

Il giornalista Mediaset aveva esaltato sul social la nazionale croata "completamente autoctona" rispetto a quella francese

Bufera su Paolo Bargiggia per il tweet identitario pro Croazia e contro la Francia: "È razzismo"

"Una nazionale completamente autoctona, un popolo di 4 milioni di abitanti, identitario, fiero e sovranista: la #Croazia, contro un melting pop di razze e religioni, dove il concetto di nazione e Patria è piuttosto relativo: la #Francia #iostoconlacroazia #WorldCup". Con questo post su Twitter il giornalista di Sport Mediaset Paolo Bargiggia, alla vigilia della finale della Coppa del Mondo, ha scatenato un putiferio. Venendo accusato di razzismo e quant’altro.

Decine e decine, per non dire centinaia, infatti, i commenti critici sul social network all’indirizzo del barbuto esperto di calciomercato, nel mirino soprattutto per aver utilizzato il termine razza. Tra questi, anche qualcuno che gli fa notare (giustamente) di aver preso un granchio, visto che diversi giocatori della nazionale croata provengono da famiglie miste, ovvero con i genitori nati nei diversi Stati che costituivano quella che era la Jugoslavia.

Mediaset si dissocia da Bargiggia

La presa di posizione identitaria di Bargiggia non è piaciuta neanche a Mediaset, che con una nota ha preso le distanze dal pensiero del suo giornalista sportivo. Ecco cosa si legge nel breve comunicato: "Tgcom24.it e Sportmediaset.it si dissociano fermamente dalle affermazioni, dal tenore e dal contenuto razzista pubblicate da Paolo Bargiggia sul suo account personale di Twitter, in particolare quelle legate alla finale mondiale tra Francia e Croazia”.

Con Bargiggia che si è preso l’ultima parola, annunciando possibili azioni legali per difendersi: "Purtroppo per i signori del comunicato segnalo che in Italia non è previsto il reato d'opinione, che la parola razza è contemplata dalla Costituzione e che il mio tweet non aveva contenuti razzisti.

Mi riservo di tutelare la mia immagine nelle competenti sedi".

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