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Buffon si presenta al Psg: "Voglio dimostrare di essere ancora il migliore"

Buffon si è introdotto così nel mondo Psg: "Sono estremamente eccitato da questa nuova avventura. C'è un'energia particolare, che ho avvertito sin da subito, non so se per l'atmosfera, per la magia di Parigi"

Buffon si presenta al Psg: "Voglio dimostrare di essere ancora il migliore"

Gianluigi Buffon è un giocatore del Psg ormai da qualche giorno ma oggi pomeriggio, alle ore 15, il club dello sceicco Nasser Al-Khelaifi ha deciso di presentarlo in un giorno non banale per il numero uno di Carrara dato che il 9 luglio del 2006 vinse da protagonista il Mondiale con l'Italia. Buffon si è presentato in francese: "Sono estremamente eccitato da questa nuova avventura. C'è un'energia particolare, che ho avvertito sin da subito, non so se per l'atmosfera, per la magia di Parigi. Grazie di tutto questo". Buffon ha poi parlato della voglia di vincere la Champions League, cosa che accomuna sia il club che il portiere visto che non l'hanno mai vinta: "Io ho cominciato molto prima del Psg a cercare di vincere la Champions. Non penso che sia l'ossessione mia e del Psg. Si è creata questa situazione e l'ho accettata volentieri perché penso ci siano le condizioni per migliorare come calciatore e persona. E credo di poter contribuire a far sì che il Psg in campo possa migliorare un pezzettino in più per ambire a traguardi sempre più importanti".

L'ex numero uno della Juventus ha poi parlato con orgoglio della voglia di mettersi in gioco a 40 anni suonati e non si è voluto dare un limite dimostrando la sua volontà di voler stupire ancora: "Le zone di comfort non mi sono mai piaciute. Ho sempre cercato di misurarmi. Questi momenti di disagio sono momenti bellissimi da ricordare. La vita di una persona deve essere questa: allargare i propri orizzonti, conoscere persone nuove e situazioni nuove. Quanto giocherò ancora? "Ho smesso di fare questi calcoli, non voglio più farmi questa domanda perché mi dà negatività. Io voglio giocare fino a quando starò bene e fino a quando sarà tra i più forti. Quando non lo sarò più, sarò il primo ad accorgermi e smetterò. Il Psg è la squadra che ho seguito di più negli ultimi anni, per il fatto di avere un talento sconfinato senza riuscire però a fare il salto di qualità. L'ho seguita volentieri e credo che come in tutte le esperienze ci voglia del tempo. Parigi si affaccia a un certo tipo di calcio da pochi anni.

L'identità dipende molto dall'allenatore".

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