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"C'è ancora da pedalare La piccola Europa League una tappa per il Sassuolo"

Il patron degli emiliani: «Ma vorrei la maglia bianca del Tour per i migliori esordienti...»

"C'è ancora da pedalare La piccola Europa League una tappa per il Sassuolo"

«È una tappa, un passaggio importante della nostra storia, ma il traguardo è ancora lontano e c'è da pedalare ancora parecchio». Giorgio Squinzi usa un linguaggio ciclistico per parlare del suo Sassuolo che è pronto ad entrare in Europa. Lui che il ciclismo ce l'ha nel sangue e nel cuore, lui che è stato per un decennio negli Anni Novanta il patron della squadra ciclistica più forte del globo, ora ci prova con il calcio.

Presidente, la Gran Bretagna ha deciso di uscire dall'Europa, il Sassuolo è pronto ad entrarci.

«Il Sassuolo è una creatura della Mapei: una realtà mondiale composta da 70 stabilimenti nel mondo, più 7 che apriremo entro il prossimo anno. L'Europa è la nostra casa. Partiamo per questa nuova esperienza con umiltà, ma anche con la consapevolezza di non sentirci la maglia nera del gruppo. Sappiamo di essere nuovi, inesperti, ma vogliamo lasciare la nostra impronta. Nel calcio non esiste, ma ambiamo a vincere un'ideale maglia bianca di miglior giovane, in questo caso come squadra».

Fabio Aru ha disputato da novizio il primo Tour, poi sul più bello è crollato dal 6° al 13° posto.

«La sua va considerata una buona corsa. È stato sempre nella top ten e aveva la possibilità di finire tra i primi cinque, poi sull'ultima asperità di un Tour noioso e dominato da Froome e animato solo dai numeri di Sagan, ha vissuto una giornata no. Alla fine, però. Se anche il mio Sassuolo arrivasse alla fine...».

Pensa già alla finale di Europa League?

«Se è per questo penso anche a vincerla la finale. Questo è l'approccio mentale che metto in tutte le mie cose: cercare di ottenere il massimo».

Intanto si comincia dal Lucerna?

«Loro sono più avanti nella preparazione, al debutto in campionato hanno vinto in casa del Lugano: quindi partono con i favori del pronostico. Ma nello sport non c'è nulla né preordinato né tantomeno di scontato. Loro stanno probabilmente meglio, io penso che il Sassuolo abbia più qualità. Abbiamo perso un giocatore importante come Vrsaljko, ma la struttura è solida, con un gioco collaudato e un tecnico bravo e capace come Di Francesco che è stato corteggiato da tantissime squadre. Abbiamo molti giocatori giovani come Sensi e Mazzitelli che vogliono far bene e un Berardi che ha voluto fortemente restare ancora un anno con noi. Spero che sia lui il nostro miglior acquisto».

Andrà mai alla Juventus?

«È tutto rimandato di un anno, ora l'importante è che faccia bene con il Sassuolo. Da Domenico mi attendo molto di più: vorrei che facesse un bel salto di qualità e aiutasse anche il Sassuolo a farlo».

Cosa si attende da questa stagione?

«Una crescita di risultati e di personalità. Se le dico zona Champions non scherzo: è la nostra prossima tappa».

Obiettivo Champions League: l'Europa che guarda al mondo.

«Assolutamente coerente con la storia della nostra azienda».

Azienda che cresce e macina utili.

«Andiamo bene, ma l'Italia fatica. La crescita è debolissima e stenta a decollare. Il gruppo Mapei fa registrare numeri lusinghieri (+13% nel 2015, un fatturato di due miliardi e mezzo e 9 mila dipendenti, ndr): mi piacerebbe tanto che anche il mercato italiano, ormai solo il 20% del fatturato totale, torni agli antichi fasti. Mi piacerebbe che l'Italia assomigliasse di più al mio Sassuolo».

Torniamo al calcio: con una Juventus così rinforzata si può ancora competere?

«Certo che sì. Se li si batte si gode di più. Chi ha da perdere sono solo loro. Dicono che il campionato è già chiuso? Non sono d'accordo. La Juventus come Binda: va pagata per farla restare a casa? No, guardi, io sono pronto alla sfida».

Ma lei avrebbe speso 90 milioni per Higuain?

«Io preferisco i giovani, possibilmente italiani».

E del suo Milan che dice?

«Vendere ai cinesi non è facile, hanno altri tempi e altre logiche. Però i veri tifosi del Milan come il sottoscritto devono avere fiducia. Non dimentichiamoci cosa ci ha fatto vincere Berlusconi in questi 30 anni».

Mai pensato di comprarlo lei?

«Mai, mi creda».

Una bella Europa League, un posto in Champions: cosa vuole assolutamente dal suo Sassuolo?

«Noi puntiamo a fare bene in tutte le competizioni.

Però battere ancora l'Inter sarebbe una goduria pazzesca».

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