Giro d'Italia

C'è Kittel tra due ali di folla. Al Giro un nuovo Re Leone

Il tedesco domina la prima volata rosa. Un uragano che ricorda tanto Cipollini. Fisico, modo di vincere e piace alle donne

C'è Kittel tra due ali di folla. Al Giro un nuovo Re Leone

È un uragano di una forza inaudita. Marcel Kittel è tuono fulmine e saetta: sprigiona energia da ogni poro. Non c'è storia sul traguardo di Nijmegen. Non c'è modo di contenerlo, trattenerlo e inseguirlo: è un indemoniato l'adone tedesco, che quando si lancia in uno sprint non lascia scampo.

In volata gioca come il gatto col topo. Sta un po' lì, gigioneggia nelle posizioni di avanguardia, scruta e osserva come un vero felino e poi balza fuori come un ossesso lasciando tutti di stucco. Ridicolizza nientemeno che il re della Sanremo Arnaud Demare e il nostro Sacha Modolo. Per il tedesco è il terzo centro al Giro d'Italia dopo le due tappe conquistate in Irlanda nel 2014. La sua personalissima contabilità nei Grandi Giri parla di 8 tappe al Tour de France, 3 al Giro d'Italia, 1 alla Vuelta: non male per il 28 enne (li compirà l'11 maggio, ndr) velocista tedesco che giura di voler onorare la nostra corsa, fino a Torino. «Sto bene, mi diverto, perché mai dovrei lasciare il Giro. Paura delle salite? Io non ho paura», dice lui con quel sorriso da pubblicità.

Nove vittorie stagionali per questo ragazzone che a livello morfologico ricorda tantissimo Re Leone Mario Cipollini. Gli assomiglia per come vince le volate sia per la prorompenza fisica. È pleonastico sottolinearlo, ma il giovanotto piace molto alle donne, incontra tantissimo. In Germania è un vero e proprio sex simbol. E la sua giovane fidanzata, Tess Von Piekartz, 23 anni, pallavolista olandese, ieri sul traguardo se lo teneva ben bene stretto.

I 190 km della Arnhem-Nijmegen sono stati animati da una fuga a tre, partita al chilometro zero. Protagonisti l'italiano Giacomo Berlato, lo spagnolo Omar Fraile e l'olandese Maarten Tjallingii che ha tagliato per primo i traguardi volanti di Malden e Berg en Dal. In entrambe le occasioni, Giacomo Nizzolo ha sprintato in gruppo per il quarto posto, con l'obiettivo di accumulare punti per la maglia rossa, già indossata nel 2015, ma nella volata finale non è riuscito ad andare oltre un modesto decimo posto.

Oggi terza e ultima frazione olandese prima del riposo e della ripartenza dall'Italia con la Catanzaro-Praia a Mare. Si va da Nijmegen ad Arnhem, in direzione contraria rispetto alla tappa di ieri: sempre 190 km, con i velocisti pronti di nuovo a giocarsi la vittoria. Kittel insegue la rosa, che è ancora sulle spalle dell'olandese Tom Dumoulin, ma per un solo secondo.

Anche ieri festa di popolo in questo Giro d'Italia in terra d'Olanda. Qui, dove le dighe arginano il mare, non fermano l'entusiasmo del popolo olandese verso la nostra corsa. L'entusiasmo esonda e tracima da ogni canale, tanto da inondare di passione tutte le strade. Bandiere, striscioni e magliette: tutte rigorosamente rosa. W il Giro, nella più perfetta tradizione della corsa rosa, in una visione olistica che fa di questa manifestazione qualcosa che è molto di più di una corsa in bicicletta, molto di più di evento sportivo.

E gli olandesi lo sanno perfettamente.

Commenti