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La caduta degli dei

Delusione al quadrato. Che con una partita può però esser spazzata via. A volte, d'altronde, basta davvero poco. Specie se c'è di mezzo il derby

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Delusione al quadrato. Che con una partita può però esser spazzata via. A volte, d'altronde, basta davvero poco. Specie se c'è di mezzo il derby. Roma e Lazio domani si sfideranno alle 18 in quella che appare più che altro una stracittadina fra deluse e vecchie glorie. Entrambe, infatti, si aspettavano di più dal campionato in corso, tanto che sia giallorossi che biancocelesti hanno cambiato allenatore nel corso della stagione. Era dal 1996-97 che non capitava che sulle panchine di entrambe le squadre, fra il derby d'andata e quello di ritorno, fossero sostituiti i tecnici da ambo le parti. Sarà così la prima stracittadina (in panchina, ovviamente) per Daniele De Rossi, ma lo sarà anche per Igor Tudor. Entrambi, inoltre, devono risolvere un problema serio in attacco: Romelu Lukaku da una parte, Ciro Immobile dall'altra.

Negli ultimi mesi l'involuzione dell'attaccante belga è sensibile. Mentre la squadra ha approfittato del cambio in panchina (De Rossi al posto di Mourinho), lui si è appiattito. Con il portoghese a guidarlo Lukaku ha segnato 14 gol (8 in Serie A, 5 in Europa League, 1 in Coppa Italia) in appena 25 gare. Una media altissima. Con De Rossi ha segnato solo 4 volte in 13 incontri. Poco. La Juventus, che in estate aveva inizialmente pensato a lui per rinforzare l'attacco, gongola a distanza, godendosi invece le prestazioni di Vlahovic che in questa stagione ha totalizzato 15 gol in campionato, ai quali va aggiunto quello pesantissimo realizzato proprio alla Lazio martedì scorso nella semifinale di Coppa Italia e che spiana ai bianconeri la strada per la finale.

Sta però facendo male anche Ciro Immobile. Il capitano della Lazio, miglior marcatore della storia del club (206 gol) sembra giunto a fine ciclo: arrivato a Roma nel 2016 e diventato in fretta il beniamino del pubblico, negli ultimi mesi viene criticato apertamente dai più non solo perché sta segnando poco (appena due reti su azione in questo campionato) ma anche perché considerato uno dei giocatori che ha voltato le spalle a Sarri nel momento di difficoltà. Castellanos, Felipe Anderson, Luis Alberto, Zaccagni e Vecino hanno tutti segnato più di lui in A se si escludono i rigori, Isaksen e Guendouzi lo hanno raggiunto. E così a fine stagione potrebbe, nel caso in cui arrivassero offerte dall'Arabia, decidere di lasciare la Lazio.

Allo stato attuale è quindi difficile immaginare che Lukaku e Immobile restino ancora a lungo a Roma. Eppure può bastare un gol per stravolgere tutto: i giallorossi non segnano nel derby da 410 minuti (record storico) e per la prima volta in assoluto rischiano di restare a secco per cinque sfide di fila contro i cugini. Un gol cancellerebbe improvvisamente le difficoltà degli ultimi mesi.

Esattamente come per Immobile che con una rete tornerebbe, dopo un lungo periodo di polemiche, a essere il re della tifoseria laziale.

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