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Calcio, caos Palermo: club in bilico tra il fallimento e una nuova proprietà

La squadra siciliana affoga nei debiti, non sono chiari i contorni della cessione societaria da Zamparini alla nuova proprietà inglese che ha deciso di defilarsi. Il M5s chiede l'intervento del premier Conte per evitare un altro crack Parma

Calcio, caos Palermo: club in bilico tra il fallimento e una nuova proprietà

A Palermo di calcio non si parla di mesi, nonostante la squadra sia nelle primissime posizioni della classifica di serie B, proprio parlare di calcio sarebbe quanto meno fuori luogo. E non potrebbe essere diversamente perché in città si respira da tempo una brutta aria. La testa è al futuro del club, tra il rischio di scomparire ripartendo dalla serie B e la speranza che qualcuno acquisti la società. L'ex patron Maurizio Zamparini non è più il proprietario del club. L'imprenditore friulano è attualmente agli arresti domiciliari per riciclaggio e autoriciclaggio, nel frattempo ha ceduto il 100 per cento delle quote ad una società inglese, esperta in consulenze sportive. La cessione al prezzo simbolico di 10 euro, prevedeva anche l'accollo di tutti i debiti pregressi (per la sola cessione del marchio Palermo il nuovo proprietario dovrebbe sborsare 23 milioni di euro). Alla porta ci sono 115 tra piccoli e grandi creditori a cui è stato chiesto - almeno per 30 giorni - di non adire alle vie legali.

La situazione è drammatica con le casse di viale del fante vuote e la scadenza del pagamento degli stipendi da effettuare entro il 16 febbraio (pena dai due ai quattro punti di penalizzazione in classifica). Una corsa contro il tempo per adempiere a tutte le scadenze (servirebbero almeno 5,4 milioni di euro) e incombe anche la messa in mora che i legali di Maurizio Zamparini avrebbero presentato alla nuova proprietà. Il pool di avvocati di Zamparini hanno chiesto la rescissione del contratto per inadempienze contrattuali o la cessione ad un altro imprenditore. La messa in mora da parte dell'ex patron non ha cambiato la situazione, difatti i capitali promessi dall'amministratore delegato Emanuele Facile e attesi per il 31 gennaio non sono arrivati e l'imprenditore friulano, insieme al suo team di legali, ha deciso di diffidare la società.
Per salvarsi il Palermo deve vendere le proprie quote a qualcuno che possa accollarsi i circa 30 milioni di euro di debiti passivi, garantire la fine del campionato di serie B e in caso di promozione ottenere i proventi delle pay tv. Un giro vorticoso di soldi che fa gola a più di un imprenditore. Il management inglese, la Sport Capital Group, vera proprietaria della società rosanero e quotata nel listino NEX di Londra, avrebbe voluto gestire la parte sportiva alla ricerca di potenziali investitori, ma nel giro di qualche settimana per gli inglesi si è svelata l'amara sorpresa: nelle casse di viale del fante non ci sono i soldi per finire la stagione. Da qui la necessità di vendere il prima possibile a chi dispone di una certa liquidità per far fronte alle spese correnti.
Ma chi vuole acquistare il Palermo?
In primis c'è Raffaello Follieri, l'imprenditore foggiano ex compagno dell'attrice hollywodiana Anne Hathaway con cui ha avuto una relazione burrascosa. Qualche mese fa era vicino all'acquisizione del club, aveva anche trattato con Zamparini, prima che gli piovessero le accuse di una mancata solidità finanziaria. Follieri, atterrato oggi pomeriggio a Palermo, adesso ci riprova ed è pronto a riformulare la stessa offerta di qualche mese fa. Tra i papabili acquirenti c'è anche una cordata americana che avrebbe già iniziato a discutere con il management. Insomma al Palermo serve liquidità tramite una nuova proprietà o l'immissione di capitali da parte dell'attuale proprietà inglese. C'è anche una terza possibilità, ovvero la l'invalidazione del contratto per inadempimento da parte di una delle due parti, che vorrebbe dire il ritorno dell'intero pacchetto azionario del Palermo al suo vecchio proprietario, vale a dire Maurizio Zamparini.
I tifosi non ci stanno, e nel giorno in cui la squadra è partita per un mini ritiro a Roma per ritrovare compattezza e unità d'intenti, un gruppo di ultras è tornato a contestare la proprietà. Un sostegno alla squadra e una contestazione, comunque civile, nei confronti della nuova proprietà.
Intanto la situazione diventa politica ed è finita sul tavolo del premier Conte. Il senatore palermitano del M5s, Steni Di Piazza "si è attivato per chiarire i contorni oscuri della cessione del club rosanero agli inglesi e alle vicende che hanno influito negativamente, anche a livello sportivo, e che preoccupano i tifosi". Proprio questa mattina è stata depositata un'interrogazione parlamentare "per accendere i riflettori della politica su una situazione che a Palermo potrebbe precipitare nel giro di pochissimo tempo e avere pesanti ripercussioni su aziende e relativo indotto economico". "Stiamo seguendo con attenzione le evoluzioni in casa Palermo Calcio. Le notizie che filtrano non sono incoraggianti, tantomeno sono convincenti le dichiarazioni della nuova proprietà che non ha ancora dato le giuste garanzie. Il Palermo non può trasformarsi in un nuovo caso Parma", anticipando "un intervento al fine di tutelare i tifosi rosanero, gli sportivi italiani e tutto l'indotto economico che ruota intorno alla squadra della quinta città d'Italia", ha detto Di Piazza.


In attesa che la situazione si sblocchi: entro sette giorni Palermo conoscerà il suo destino.

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