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Calcio classico. Come Sinatra contro i Beatles

Calcio classico. Come Sinatra contro i Beatles

Diciassette coppe dei Campioni. Real Madrid e Liverpool sono la storia del calcio d'Europa, la finale di questa sera, in terra inedita, Kiev e l'Ucraina, rispolvera un passato di gloria. Per gli spagnoli di Madrid ormai trattasi di una abitudine, la coppa più illustre sta al Real come la musica leggera a Frank Sinatra. Per lo stesso motivo il Liverpool sta alle coppe europee come i Beatles alla musica pop, con memorie belle e amarissime del torneo, straziato dalla notte dell'Heysel, esaltato dalle vittorie di Roma e di Istanbul. Non è più, da tempo, una squadra tutta made in Gran Bretagna, allenatore, proprietà e gruppo giocatori sono un mercato aperto al mondo, Salah e Mané, i fab two di oggi, interrompono il ramadan per l'obbligo della partita, Cristiano Ronaldo rispetta la dieta che non è affatto religiosa, sono questi gli argomenti di margine a una sfida forte e vera tra due squadre che arrivano a questa finale secondo pronostico ma con improvvisi dubbi.

Non è facile dimenticare i tre gol subiti al Bernabeu dal Madrid contro la Juventus e così i sei gol incassati dagli inglesi contro la Roma. Klopp ha carattere estroverso rispetto al cabilo Zidane, le due squadre sono figlie dei due allenatori, più esplosivo, rapido e coinvolgente il Liverpool, più artistico, geniale e perfido il Real. L'Ucraina, ferita dalla guerra, ha fatto conoscenza con la guerriglia degli ultras di casa che hanno provocato gli inglesi e gli spagnoli. Si va allo stadio sperando di ritrovare il senso del calcio e della storia di questi due club. Il serbo Mazic è stato chiamato da Collina a gestire la contesa. Non è una scelta eccellente, ricordando l'ultimo mondiale, in Brasile, quando venne rimandato a casa dopo la contestatissima partita tra Argentina e Iran. Ma ormai non c'è più nulla per cui stupirsi.

Stasera si chiude con il football dei club. Poi tocca alle nazionali. Lunedì l'Italia affronta l'Arabia Saudita che si allena contro di noi, essendo qualificata per il mondiale in Russia.

Roba da ridere, per non mettersi a piangere.

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