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Capolavoro Roma: Barça cancellato

Dzeko, De Rossi e Manolas firmano il ribaltone. Giallorossi in semifinale dopo 34 anni

Capolavoro Roma: Barça cancellato

Roma Stavolta la Roma non si è fermata a un passo dall'impresa come accaduto tredici mesi fa in un palcoscenico continentale meno prestigioso (quello dell'Europa league). Stavolta l'impresa l'ha compiuta e con merito. Una prova sontuosa quella della truppa di Di Francesco che ha annichilito il Barcellona forse peggiore della recente storia europea. I giallorossi imitano la Juve di un anno fa sbattendo fuori i catalani dai giochi ora che la Champions è arrivata alle battute finali. Troppo pesante era stata la lezione (sul piano del punteggio) subita al Camp Nou, troppo più forti sono stati De Rossi e compagni in una notte in cui l'Olimpico è impazzito come non accadeva dai tempi dello scudetto giallorosso o della storica finale di coppa dei Campioni del 1984. Uno, due e poi tre i gol in sequenza segnati a una squadra che nelle ultime stagioni fatica a superare l'asticella dei quarti di una competizione che vede invece i rivali del Real dominare (sempre che stasera la Juve non compia un'altra clamorosa impresa).

E così in una notte la monotona storia delle sfide tra Italia e Spagna conosce una nuova pagina, inattesa. E finalmente da sorrisi per le squadre di casa nostra. Una pagina scritta da una Roma che in Champions si trasforma, facendo dimenticare le amnesie e la poca continuità del campionato. Una bellissima Roma, con un abito di gala diverso dal solito (la difesa a tre quasi mai presa in considerazione da un'integralista del 4-3-3 come Di Francesco) e l'attacco a due punte con l'esordio in Europa di Patrik Schick; un Barcellona forse mai così ai minimi termini e con Messi controfigura del fenomeno ultrapremiato. Per una notte, i ruoli si sono invertiti: una squadra a dare spettacolo e a creare numerose occasioni, un'altra succube dell'avversaria e mai capace, se non in un finale giocato di pancia con qualche pallone gettato in mezzo all'area, di mettere loro paura.

Ha fatto tutto quello che doveva la squadra giallorossa, che mai nella sua storia europea era riuscita a rimontare tre gol di svantaggio (il precedente 3-0 al Barça della Roma di Capello del 2002 fu nella fase a gironi) e che ha stravolto le gerarchie della Champions stagionale. Finora, in partite importanti della stagione, il Barcellona aveva perso solo con il Real Madrid (la doppia finale di Supercoppa di Spagna) e il nuovo ko subìto in casa della Roma ha un sapore amarissimo. La Roma infila la quinta gara casalinga di Champions senza subire reti, ma soprattutto torna a essere produttiva sotto porta nella notte più prestigiosa. Confermando un'insperata (a inizio stagione) vocazione continentale.

Il destro di Dzeko, il rigore di De Rossi conquistato dal bosniaco, la "spizzata" di testa di Manolas firmano la storica vittoria. Il greco, prima dell'andata aveva confessato, nell'intervista al Giornale, di «non fissarsi solo su Messi». E così è stato ieri: la Roma è stata perfetta nel controllo delle operazioni e nel frenare i vari Iniesta, Messi e Suarez (semplici comparse all'Olimpico) e chirurgica nel colpire il Barcellona, salvato altre due volte da Ter Stegen - bravo su Dzeko, miracoloso sulla "spaccata" volante di El Shaarawy -.

«Non mi interessa entrare nella storia della Roma, mi interessa che la squadra sia andata in semifinale battendo una grandissima del calcio», così Manolas. Ma il vero capolavoro è quello di Di Francesco che in poche ore, dallo scoramento per il ko interno di campionato con la Fiorentina, ha condotto la truppa al clamoroso ribaltone. Rendendo la Roma la mina vagante di questa fase finale della Champions.

Il testimone passa ora alla Juve, anche se il bis sarà davvero difficile.

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