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Caratteristiche: ego smisurato, carattere e voglia di vincereil successore

Per Silvio Berlusconi è “il professore”, riferimento diretto al suo talento straordinario. Per lo spogliatoio di Milanello è diventato “Obama” grazie ai suoi impegni extra-calcistici sconfinati nella diplomazia politica. Per Tassotti e Ancelotti soltanto “il pantera”, richiamo storico alla presentazione fatta a Madrid del suo team motociclistico: sull'uscio del locale c'era una pantera autentica al guinzaglio. Per qualche cronista datato infine è “Bonifacio VIII”, in riconoscimento del suo viaggiare da papa, con autista e lui seduto dietro, al telefono con cellulare e pc. Comunque decidano di ribattezzarlo a Milanello, va sempre bene per Clarence Seedorf, chiamato a raccogliere, all'età di 38 anni, i resti del grande Milan di Allegri e a rilanciarlo. È sempre stato un predestinato e sempre si è sentito, godendo di un ego smisurato, un numero uno, capace di giocare in qualunque ruolo con l'abilità di un professore appunto. Famoso il suo litigio a distanza con Ancelotti a Livorno quando si ribellò a un richiamo dell'allenatore: «Dateci buoni consigli invece di sbraitare» urlò polemico. «Se non avessi esaurito i cambi, ti avrei già mandato negli spogliatoi» gli rispose Carletto alzando il sopracciglio. Con Allegri arrivò ai ferri corti per le continue esclusioni. «Mai fatta tanta panchina in carriera» si lamentò pubblicamente. Lo considerò un affronto. Il livornese gli replicò per le rime: «Se le sue idee di calcio sono quelle applicate al Monza (dove mise le mani con un gruppo di amici rimettendoci qualche euro di troppo, ndr) stiamo freschi». Clarence ha già declinato le proprie convinzioni in materia: vuole allenare la testa dei giocatori più che i loro piedi, confessando la sua passione per un famoso coach di basket americano, Phil Jackson, «il mio modello» confessò in una delle interviste rilasciate in Brasile. Ha già prenotato un po' di collaboratori, Stam il primo della lista, Crespo l'ultimo, entrambi passati dalla parti di Milanello.

Ha una sola, dichiarata missione, che è quella del presidente Berlusconi: vincere e convincere, risultati e bel gioco. Mica semplice con questo Milan che si fa rifilare 4 gol dal Sassuolo!

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