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La carica di Ibrahimovic: "Quando torno butto giù lo stadio..."

L'attaccante rossonero si prepara al rientro: "Decido io quando smettere. Tanti continuano a darmi del finito, ma mi caricano..."

La carica di Ibrahimovic: "Quando torno butto giù lo stadio..."

"Quando torno butto giù lo stadio. Vincere con questo Milan mi darebbe più soddisfazione di dieci anni fa". Zlatan Ibrahimovic non ha dubbi: a breve tornerà in campo per fare nuovamente la differenza.

Il conto alla rovescia lo ha fatto partire Stefano Pioli ieri all’ora di pranzo: "Zlatan sta meglio, credo che tra domani (oggi, ndr) e domenica riprenderà a correre". Non è ancora tempo di IZ Back, ma ci siamo quasi.

Un piano di azione c'è già ed è quello che Ibrahimovic si è stampato nella mente: l'obbiettivo è tornare per il derby contro l'Inter in Coppa Italia, e avvicinarsi magari con qualche minuto nelle gambe nella prossima sfida di campionato, venerdì 25 contro l’Udinese, a San Siro.

Il campione svedese, dopo lo stop per un problema al tendine d'Achille, ospite di Mi Casa su Radio 105, ha parlato dei suoi infortuni: "Sono situazioni molto difficili. Nella mia carriera non ho avuto tanti stop, mentre negli ultimi anni sì, anche un infortunio grave. Ma è Ibra che decide quando smettere. Voci? Tanti continuano a darmi del finito, ma mi caricano".

Sul campionato di Serie A, l'attaccante rossonero, ha spiegato:"È un torneo che mi sembra equilibrato. Chi è più forte da febbraio-marzo, vincerà, anche perché ora iniziano le partite europee per le altre. Quando sono arrivato io, la Serie A era diversa, era piena di superstar, mentre oggi è più collettivo. Se vincessi col Milan, con questa squadra, mi darebbe più soddisfazione di dieci anni fa".

Ibra si è anche soffermato sul rapporto con Adriano Galliani che lo volle in rossonero nel 2010 dopo l'esperienza al Barcellona:"Gli voglio troppo bene. Quando ero a Barcellona non ero felice e non avevo adrenalina. Adriano mi ha chiamato e mi ha detto: 'Questa volta torni in Italia e giochi nel Milan'. È venuto a casa mia e mi ha detto 'Non mi alzo finché non accettì. È un gentleman, con lui e Berlusconi ero tornato felice.

Una armonia che si ruppe all'improvviso: "Le cose alla fine sono andate bene e abbiamo vinto. Quando sono andato via ero molto arrabbiato con lui, per otto mesi non ci siamo parlati. Gli ho detto: 'Vendi tutta la squadra, ma non Ibra. Mi aveva promesso di non vendermi, poi in estate mi ha spiegato la situazione e mi hanno ceduto al Psg. Non ero felice...".

Dopo l'esperienza in Francia, Ibrahimovic ha giocato nel Manchester United e nei Los Angeles Galaxy:"Ritorno in Europa? Non dovevo tornare. Sono andato in America perché venivo da un infortunio grave e là è andata benissimo. Raiola mi ha manipolato - ride - e mi ha convinto a venire qui, non era programmato. In Europa era tutto fermo, serviva il terremoto Zlatan". E oggi come non mai il vero Ibra serve al Milan per il rush scudetto.

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