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Caro Guardiola "chi ama fischia" è il sale del tifo

C i voleva uno spagnolo affamato (ossessionato?) di narcisismo per raccontarci che gli inglesi sono un popolo di cicciobelli dediti al tifo cloroformizzato. Pep Guardiola si sente un genio del calcio, e magari lo è, ed allora può raccontare di tutto perché con quel sorriso può dire ciò che vuole. E gli altri devono restarne affascinati. Però stavolta forse ha esagerato, anche per chi ama restare a bocca aperta. Sostiene, il nostro, che in Italia, Spagna e Germania il tifo fischia se perdi. Invece in Inghilterra sono davvero bravi: non fischiano. Quindi si sta meglio. Nulla da obiettare sulla conclusione finale, ma sarebbe il caso che il tifoso inglese rispondesse con una bella fischiata indirizzata al Pep trombetta. E dal tiki taka in poi, qualche volta trombone.

Dunque sei inglese, non fischi ed allora sei bravo. E se, invece, dicessimo: sei inglese, non fischi, ne capisci poco di calcio. Pensate che l'amante del football la prenderebbe bene? Pep ha fatto passare i tifosi d'Oltremanica per una manica di fessi. Cosa significa non fischiare? Forse amare di più la propria squadra? E se fosse vero il contrario? Fischi perché ami, non fischi perché sei indifferente. Non crediamo che gli inglesi siano tifosi indifferenti e nemmeno più civili di altri. Del resto gli hooligans non hanno fatto storia per caso da quelle parti.

Lo sport, il calcio business del nostro tempo, è fatto per vincere, non per partecipare. E' vero che in Inghilterra gli allenatori durano di più, l'Arsenal può spendere senza vincere mai ed è una squadra regina, la vita fuori dello stadio è più rilassante per i protagonisti, ma se perdi ti fischio è il sale per il calcio e per lo sport, è la molla che ti fa arrabbiare e ti regala adrenalina per riprovarci. Talvolta ti deprime, certo, ma serve. Il fischio è ginnastica del cuore tifoso, il non fischio è assopimento di questo cuore. In Italia vediamo la nazionale di rugby che gioca e perde. E tutti sempre ad applaudire: benissimo, giusto per smentire Guardiola. Del resto applaudire quando si gioca bene e si perde è un dovere, ed anche quando la squadra ce la mette tutta. Però vincere interpreta la ragione del tifo. Siamo proprio sicuri che il tifo sia così bello, se non è mozzicarello? Solo i ducetti non sopportavano i fischi.

Speriamo che Guardiola non sia finito nella specie. Se ne guarderebbero pure gli inglesi

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