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A casa Agnelli Cambia il pallone, ma resta Juve A-Juve B

di Tony Damascelli
Il tredici di agosto del milleottocentosessantasei nasceva a Villar Perosa Giovanni Agnelli, padre di Edoardo e di Aniceta e nonno di Clara, Gianni, Susanna, Maria Sole, Cristiana, Giorgio e Umberto. A Villar Perosa la Juventus gioca, da sempre, ad agosto, una partita di casa, in memoria del capo della dinastia che da novant'anni guida il club. La Val Chisone si riempie di tifosi in giornate di canicola, pioggia e confusione. Non ci sono sponsor, non ci sono trasferte oltreoceaniche. Un tempo questa era la prima esibizione della squadra, la fame di pallone raggrumava popolo e curiosi, Gianni Agnelli scendeva in elicottero da St Moritz e si accomodava a fianco di Boniperti, Vycpalek, Trapattoni per vedere da vicino i nuovi dipendenti, parlare ai giocattoli e permettere ai balocchi di dialogare con lui. Era il giorno della prima comunione, in verità l'Avvocato non vestiva da cerimonia, semmai in jeans e camicia denim, a volte era seguito dal figlio Edoardo che indossava, invece, nell'afa della valle, un pullover di cachemire ripetendo: «La Juventus è la nostra storia, è la nostra tradizione» in un alveare di giornalisti che pendevano dalle parole degli Agnelli united. Anche un sospiro dell'Avvocato diventava un titolo per i giornali, Boniperti non apriva bocca, la storia doveva ripetersi con Umberto accompagnato da Antonio Giraudo e Luciano Moggi. Fotogrammi antichissimi, da qualcuno pure stracciati volgarmente.
A Villar Perosa la Juventus preparava la stagione in un albergo anonimo la cui cucina, per un certo periodo, venne gestita dalla ditta di Ernesto Pellegrini. Qualche burlone lo ribattezzò il cuoco della Juventus che poi avrebbe preso l'Inter. A Villar si allenò, per un'estate soltanto, anche Giovanni Alberto figlio di Umberto. L'erede era bellissimo e abbastanza abile con il pallone ma a sera spariva dalla circolazione mentre i suoi sodali andavano a nanna controllati dal Trap. Al mattino, per colazione, il giovin signore riappariva mostrando il souvenir, fate un po' voi, della notte trascorsa a Montecarlo con qualche coetanea e provocando la reazione rabbiosa dei "ritirati". Trapattoni fu costretto ad allontanare Giovanni Alberto, «sei il figlio del padrone ma qui dobbiamo lavorare».
A Villar saliva Giampiero Boniperti munito di valigetta contenente i contratti dei dipendenti pallonari. Il presidente aveva trasformato un locale dell'albergo in un ufficio pratiche, qui sfilavano uno ad uno i calciatori per la firma sul nuovo contratto. Ci fu il giorno in cui un gruppetto illustre, Paolo Rossi, Zoff, Gentile, rifiutò l'offerta, Boniperti non si scompose, provocò un paio dei ribelli con questa frase: «Se non firma lei, firmo io». Dal mattino alle 9 all'ora di pranzo i contratti erano chiusi. Boniperti era la Juventus, in tutti i sensi, la voce del padrone, l'uomo di campo e di scrivania, senza l'ostacolo e la furbizia di procuratori e agenti vari. A Villar gli juventini andavano a fare visita a casa Agnelli, la villa magnifica disegnata da Filippo Juvarra. Moreno Torricelli così mi illustrò la gita: «Hanno un giardino che è grande come tutto il mio paese».
Villar Perosa era la stazione di partenza con tutti gli annessi: poteva diluviare, poteva esplodere un sole africano, ma la Juventus faceva dimenticare pioggia o afa, quel borgo era il simbolo di un'avventura e di una storia. Che ieri è proseguita dopo la tournée americana. John Elkann ha accompagnato Michel Platini alla tomba di famiglia; qui il presidente dell'Uefa ha onorato la memoria di Gianni e Umberto Agnelli, poi ha salutato i bianconeri e ha fatto rientro in Francia. Elkann e il cugino Andrea Agnelli hanno raggiunto il campo, firmando autografi, assistendo alla partita mentre il popolo juventino poteva seguire l'esibizione di Tevez, Vidal, Pirlo, in diretta televisiva via satellite. E' il tempo moderno ma quando arriva agosto, nella valle del torrente Chisone, tutto sembra essersi fermato a un'altra epoca.


Giovanni Agnelli domani compirà centoquarantasette anni, qualcuno in più della Juventus.

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