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Caso Pjanic «Venduto dal club» La Roma «Scelta sua»

Domenico Latagliata

Dubbi sul fatto che Pjanic avrebbe giocato nella Juventus l'anno prossimo ce n'erano ormai pochi. Da ieri sono spariti pure quelli perché la Roma, per bocca del proprio direttore generale Baldissoni, ha spiegato che «il giocatore si è avvalso di una clausola che aveva voluto inserire, legittimamente, nel proprio contratto. Il presidente Pallotta lo avrebbe tenuto». È poi seguita addirittura la pubblicazione della lettera con cui Pjanic comunicava la propria decisione con lo scopo di placare gli animi di una piazza (ora in fibrillazione anche per Nainggolan che ieri ha detto: «Il Chelsea di Conte mi vuole davvero, da Roma sento strane voci») che riteneva fosse stata la società giallorossa a spingere il bosniaco verso la Juventus. «In questa città siamo costretti a tirar fuori documenti ufficiali per smentire le sciocchezze che compaiono sui giornali», le parole di Baldissoni. Che quindi dà l'intera responsabilità del trasferimento al giocatore, più che esplicito nel comunicare alla stessa Roma di volersi «avvalere del diritto di essere trasferito e la mia disponibilità a regolare il 20% di mia spettanza dell'ammontare del prezzo del trasferimento alla società che acquisisce il diritto alle mie prestazioni sportive. Che nello specifico vi comunico essere la Juventus».

Saluti e baci, ecco. Trenta milioni entreranno nelle (esangui) casse giallorosse, la Juve aggiungerà un tassello importantissimo al proprio centrocampo aspettando così con calma il rientro di Marchisio (occhio però alla continua corte che il Real fa a Pogba) e gli unici a rimanere scornati sono proprio i tifosi della Roma, abbandonati da quello che ritenevano un idolo e comunque poco propensi ad assolvere la società. Dal canto suo Marotta ha specificato che «l'operazione è stata conclusa sulla spinta del giocatore. Una trattativa tra i club non c'è stata, se non alcuni incontri tecnici per definire il pagamento».

Prosit.

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