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Ripartenza in grande stile. Si scaldano gli uomini-gol

Inter-Juve e Napoli-Fiorentina, torneo mai così aperto Sarà sfida a quattro: Perisic-Morata, Insigne-Kalinic

Ripartenza in grande stile. Si scaldano gli uomini-gol

Il campionato? Così aperto che pare sincero a dispetto di quanto gli succede attorno. Aurelio De Laurentiis ne ha parlato così: «Intrigante e interessante, abbiamo un'Inter migliore rispetto ai campionati precedenti, un Milan che dorme ma presto si risveglierà, una Roma fortissima, una Fiorentina fortissima, una Lazio interessante, sarà un campionato affascinante e coinvolgente fino alla fine». Domenica riceve la capolista, il presidente è su di giri, la squadra è nelle zone alte delle statistiche con qualche primato, la città sta sostituendo le vecchie figurine con quelle di Insigne e Reina. Lorenzo è l'uomo assist del campionato, lo spagnolo è il compendio di una fase difensiva improvvisamente da primato, 12 tiri nello specchio con solo quattro suoi interventi realmente decisivi.

Adesso De Laurentiis racconta in giro che blinda Sarri per i prossimi cinque anni, offre 30 mln a Marotta per Daniele Rugani e si scopre filantropo: «Nè il cinema nè il Napoli, il mio grande amore è lavorare per il prossimo». Intanto si gusta gli undici titolarissimi del 4-3-3, quelli che hanno fatto fuori Lazio, Juventus e Milan, può dire anche dell'altro ma un cielo così limpido non poteva immaginarlo, non ha praticamente fatto campagna acquisti, Valdifiori, l'unico pupillo concesso a Sarri, è stanziale in panca. Squadra apparentemente senza grinze, Maggio e Higuain hanno portato a Venezia le famiglie, Insigne sta facendo solo palestra ma domenica gioca. Occorre trovargli i punti deboli sott'acqua, Gabbiadini insofferente con l'Inter che gli sta dietro, Ghoulam nervosino che si fa espellere durante Algeria-Guinea dopo aver preso a pallonate un avversario. Ma la calma in un campionato così aperto è rigorosamente solo apparente, la Fiorentina che arriva al San Paolo gli sta dietro in tutte le statistiche ma davanti in classifica, con Paulo Sousa che sta attaccando i primati dell'albo viola, se vince anche domenica ne infila sei consecutivamente, come con Beppe Chiappella, dietro agli otto successi del 1959/60, Carniglia in panchina.

Roncaglia dietro terrorizza, Borja Valero continuo, ispirato e sempre geniale, Kalinic uno che d'acchito dà l'idea di saper fare quello che gli chiedi, gol a parte. A Zagabria contro la Bulgaria era in campo grazie all'infortunio di Mandzukic e grazie al suo inizio folgorante in serie A. Ha regalato l'assist del 2-0 a Rakitic, ha segnato la terza rete, con Higuian sarà un bel duello.

La prima rete l'ha segnata Perisic. È incredibile come il croato nel giro di quattro partite stia prendendo il sopravvento, l'uomo in più, imprevedibile, imprendibile quando va via in fascia, l'Inter è 11ª nei gol fatti, 6ª nei tiri in porta, addirittura 18ª nei chilometri percorsi ma terza nei cross, dietro a Palermo e Roma. Con Mancini che sta pensando a una difesa a tre, e Icardi ancora in precampionato che per scaramanzia ha cambiato il colore delle sue scarpe da gioco, Perisic e Jovetic sono l'allarme rosso per i campioni d'Italia. Domani riapre la Pinetina, Jovetic è già a casa, Mancini ha avuto ragione ad affidarsi al suo buon senso, con l'Austria non ha giocato e domenica sera vuole fare sfracelli: «Battere la Juve sarebbe il segnale dei forti, ci sarò e l'ho già ferita». Ma in sette precedenti ha uno score di 3 pareggi e 4 sconfitte. Una vittoria dell'Inter caccia la Juve all'inferno e fa esplodere l'autostima nerazzurra. Al contrario, rieccola, come del resto tutti pronosticano. Nessuno vuole mancare, gioca Kondogbia, o comunque è arruolabile, ci sarà Morata uscito in barella durante Spagna-Lussemburgo, trauma contusivo alla gamba destra ma assenza di fratture: «Sto lavorando per Inter-Juve». Allegri ha speranze anche per la caviglia di Pogba, indeciso se rischiarlo con l'Inter o preservarlo per il Borussia. Gli parte il mese della verità, sette partite in 21 giorni, quattro in trasferta.

Per il campionato no, la verità è ancora lontana.

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