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Alonso: "Tifosi, scusateci". E Lewis e Nico s'ignorano

Per lo spagnolo primo guasto dopo 86 gare. Non accadeva dalla Malesia 2010. Hamilton: "Noi amici? No, compagni". E Rosberg fischiato: "Spero i fan mi perdonino"

Alonso: "Tifosi, scusateci". E Lewis e Nico s'ignorano

nostro inviato a Monza

La Ferrari tradisce Fernando Alonso. L'ultima volta era successo all'inizio della loro storia, è passata un'eternità. Era il 2010 in Malesia, il motore della Rossa lasciò a piedi lo spagnolo nel finale di gara. Ottantasei gare dopo, è tutta un'altra faccenda anche perché da allora gli altri cinque ritiri erano sempre stati frutto di contatti o errori. Stavolta fa male perché succede in casa: «E' il giorno più difficile, un guasto non è mai bello. Un vero peccato ritirarsi proprio qui a Monza», dice Alonso alla gara numero 90 con la Ferrari. Il pensiero corre ai tifosi: «Avremmo voluto regalargli una gara molto diversa, non siamo riusciti a dargli niente. Sono triste per questo».

Questo è il punto di non ritorno di una stagione che più brutta non si può. «La situazione è la stessa da 13 gare. Questo è quello che possiamo dare e in rettilineo continuiamo a soffrire». In queste condizioni è praticamente impossibile giocarsela a Monza: «Potevamo arrivare al sesto posto, ma non sarebbe cambiato molto dal ritiro». Alonso ragiona pensando alla squadra: «Servono punti per la classifica costruttori, ora anche la Williams ci è davanti». Non pensa più al colpo grosso: «Possibile vincere una gara? No». In cinque campionati, sarebbe la prima volta per lo spagnolo senza un sigillo rosso. E neanche la prossima pista, Singapore, completamente diversa rispetto a Monza, ridà un minimo di speranza: «Si potrà fare meglio, ma non di molto». Così guardare al futuro diventa difficile anche perché lui ribadisce il concetto «che il suo desiderio è quello di tornare a vincere il più in fretta possibile». Questa Ferrari in piena rivoluzione, potrebbe non esaudirlo in tempi brevi. Alonso comunque abbozza: «Questo ritiro non cambia i miei programmi per il futuro».

E comunque Marco Mattiacci subito dopo indica la strada: «Alonso? E' consapevole che per tornare al top dobbiamo attraversare difficoltà come queste». Kimi Raikkonen riaccende la luce: «Possiamo farcela per il 2015».

Difficile credergli con le Mercedes così lontane. L'hanno fatta da padrone in casa della Ferrari, però è una festa con ombre pesanti: i dubbi sugli errori di Rosberg (depotenziato il motore?), il grande freddo tra i due piloti. Il leader del mondiale non ha aspettato il compagno giù dalla macchina per congratularsi, l'inglese poi non lo ha degnato di uno sguardo. Solo il podio li ha “obbligati” a stare vicini. Hamilton si gode la vittoria nonostante il solito intoppo. «Ho avuto un problema con la sequenza di partenza – rivela l'inglese -. Non mi era mai successo prima». Dopo il cambio gomme è andato all'assalto: «Io ho spinto per passarlo. L'ingegnere mi aveva detto di stare indietro, ma non era giusto perché poi le gomme peggioravano. Sono felice che non ci siamo toccati… Io e lui amici? No, compagni». E poi strizza l'occhio a Monza, sempre dalla sua parte, anche sul podio: «Mi sono preparato e ho superato di slancio tutti i problemi … Pubblico eccezionale, pista incredibile». Che non ammette errori e lo sa bene Rosberg: «Ho sbagliato, Monza è una delle più difficili per frenare e la pressione di Hamilton ha contribuito all'errore. Comunque il secondo posto non è un disastro. I fischi? Non è bello, spero che con il tempo mi perdonino». Sembra che sia già iniziata la fase dei calcoli “mondiali”, ma Rosberg nega: «Penso al titolo e non a vincere gare? Al momento no». Hamilton e Rosberg se ne vanno, ognuno per la sua strada, solo una porta al Mondiale.

Quella di Alonso porta già al futuro, che dopo Monza sembra più lontano dalla Ferrari.

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