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Signora più forte anche di se stessa

Signora più forte anche di se stessa

La Juventus, per ora, è più forte anche di se stessa. E questa è la prima cattiva notizia per tutti i congiurati che vogliono buttarla giù dal trono. La seconda è che ha un giocatore straordinario al comando, la sua maglia è bianconera (ieri gialla), il suo numero è il 10, il suo nome è Paulo Dybala. Gli si chiedevano più gol, ne ha segnati sei nelle prime tre partite ufficiali, due con la Lazio in Supercoppa, uno al Cagliari, tre al Genoa. Dybala trascina una squadra ancora squilibrata, con troppe amnesie difensive. Madama, nelle prime tre partite dell'anno sociale 2017-18 ha subito cinque gol e ha regalato due rigori agli avversari, testimonianza delle sbavature difensive. Se da un lato la Juventus ha mostrato gravi problemi in retroguardia, già evidenziati nella seconda parte del campionato 2016-17, con Leonardo Bonucci ben saldo davanti a Buffon, dall'altro mostra muscoli e classe. Più individuali che collettivi, ma tant'è.

La solidità mentale della Juve è sempre impressionante. E poi ha giocatori capaci di risolvere una partita dopo essere stati praticamente in letargo, come Cuadrado. E se riesce a superare i propri limiti attuali, che cosa succederà quando finirà per trovare un maggiore equilibrio con aggiustamenti tattici e l'inserimento dei nuovi?

La Juventus è stata più forte perfino del Var. I due rigori che ha segnalato a Banti erano netti, ma in occasione del primo, Galabinov era partito in fuorigioco. E qui ci si chiede che tipo di immagini abbiano a disposizione i controllori. Siamo ancora all'inizio e, come per le altre componenti del calcio, dai giocatori alle squadre, ci sono margini di miglioramento anche per il Var. Ecco. Miglioramento. La tecnologia aiuta a migliorare, non deve essere considerata onnipotente. E poi è giusto che siano gli uomini a restare protagonisti.

Anche sbagliando.

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