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Chiellini bomber di scorta. La miglior difesa è l'attacco

La doppietta di uno stopper in Nazionale riuscì solo a Bergomi. Nel calcio totale non dovrebbe far notizia, ma stupisce ancora

Chiellini bomber di scorta. La miglior difesa è l'attacco

Gentil Cardoso lo aveva previsto. Chi era Gentil Cardoso? Un brasiliano shoeshine , nel senso di lustrascarpe, che diventò allenatore di calcio, guidando anche la nazionale del Brasile, dopo il mondiale vinto in Svezia. Cardoso usava il megafono per guidare i suoi negli allenamenti. La sua frase storica fu: «La miglior difesa è l'attacco». Cardoso aveva previsto che Giorgio Chiellini eseguisse il suggerimento. Due gol in una volta sola, roba forte per un difensore, accaduta in Nazionale, prima di Palermo, soltanto a Beppe Bergomi, casi solitari di un football detto totale ma che, alla resa dei conti, presenta sempre gli stessi attori, gli stessi ruoli finali. Diceva Osvaldo Bagnoli, altra citazione: «Il terzino faccia il terzino, il mediano faccia il mediano e avanti così». In verità "Zaso" Bagnoli non frenava le voglie dei suoi, avendo in squadra un certo Briegel, terzinone tedesco, gli permise di segnare 12 gol in due anni.

Qui in verità si parla di nazionale azzurra e i casi sono davvero limitati con alcune eccezioni. Ad esempio la nazionale di Enzo Bearzot aveva più bocche da fuoco. Anzi, tutti gli azzurri del "vecio" andarono in gol (fatta eccezione per il portiere, ovviamente).

L'exploit di Chiellini ha una spiegazione tattica e fisica: Immobile e Zasa sono due attaccanti ignoranti, secondo loro stessa definizione, avviene così che a loro supporto avanzino altri sodali e i due difensori juventini, Bonucci e Chiellini hanno la testa calda, in molti sensi. Quando il gol arriva da un difensore fa sempre notizia, ne sappiamo qualcosa ricordando la nostra ultima eliminazione dal mondiale, in Brasile, con il colpo di testa di Godin. Resta nella memoria il gol di Tarcisio Burgnich alla Germania in quella favolosa semifinale dell'Azteca, un 4-3 che diventò anche un film.

Il calcio totale, o così detto, non dovrebbe provocare stupori, il giocatore universale, polivalente, questo dovrebbe saper fare, le famose due fasi, o tre addirittura. Nella cultura inglese, ad esempio, proprio i difensori, alti, robusti, energici hanno il compito di risolvere le situazioni critiche sia nella propria area sia in quella avversaria. In questo senso Marco Materazzi fu superbo nel trionfo mondiale di Berlino e con lui Fabio Grosso, due volte in paradiso, prima contro la Germania e poi con il rigore decisivo alla Francia, in finale. Anche se, nel caso di Grosso, trattavasi di ex ala trasformata in terzino sinistro, o, come si usa dire e scrivere oggi, esterno alto poi esterno basso.

Il Chiellini show ha evitato a Conte il primo stranguglione della sua luna di miele azzurra, la notizia, semmai, sta nella doppietta, anzi nella tripletta, considerato l'autogol che ha mandato in tilt la squadra. Chiellini non è nuovo all'impresa, in serie A ha realizzato 29 reti, in azzurro 6, la sua forza d'urto è notevole, il carattere lo porta spesso a tracimare, il morso di Suarez lo ha reso famoso nel mondo intero, il naso romano, detto anche aquilino, forse lo aiuta nel gesto anche se porta i segni di gomitate, colpi di cui lui stesso è un buon messaggero. Gentile Cardoso, del resto, lo aveva previsto nei favolosi anni Cinquanta e ,dopo di lui, anche Sandro Pertini, grandioso presidente della Repubblica, al Bernabeu di Madrid, così commentò il trionfo azzurro: «La migliore difesa è l'attacco!». Pare che prima di tutti a pronunciare il motto fu il Bonaparte Napoleone.

Ma non giocava a football. Parbleu!

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