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La Christillin regina di poltrone prima italiana nella Fifa

Tony Damascelli

Dal museo Egizio a Zurigo. Qualsiasi riferimento è puramente casuale. Christillin Evelina, reattiva manager piemontese, entra nel board Fifa, è la prima italiana ad occupare un ruolo così illustre, nominata, dalla Uefa (che ieri come previsto ha eletto lo sloveno Ceferin alla presidenza), all'unanimità, essendo, in verità, unica candidata. Onore ai meriti, la signora Christillin Galateri di Genola ha un curriculum di altissimo censo, confortato, il curriculum, dalla frequentazione assidua della famiglia Agnelli, una specie di lato B, nel senso buono, di Luca Cordero di Montezemolo, entrambi sempre freschi, sorridenti, disponibili, siedono a capo tavola anche quando mangiano da soli.

Christillin, nei tempi, si è dedicata anima e corpo a Torino, che lei ama più di se stessa, direi impossibile. Ha scritto un libro, ha svolto mandati mille, esempio: in conto Ifi, organizzazione di Juvecentum, centenario del football club; la sua fede per la squadra è totale, per la dirigenza quasi, perché aspirava alla presidenza o almeno a un posto in cda ma le hanno preferito Giulia Bongiorno. Donna di carriera e di battaglia, impegnata nel sociale, pellegrinaggi a Lourdes, forte supporto al Cottolengo, brillante e vincente promotrice, tedofora e dirigente dei Giochi olimpici invernali di Torino, membro del consiglio di amministrazione del Regio Teatro, presidente della fondazione Teatro Stabile, del museo Egizio, dell'Enit. Evelina ha amici dovunque, Italia, estero, gente di sport, di spettacolo, di chiesa, di salotto, di cultura e di politica. La vita è fatta a scale.

Quelle mobili rendono tutto più veloce.

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