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Ciao Balo, il ribelle del calcio che lascia l'Italia più povera

Voleva l'Arsenal, ha trovato il Liverpool. Al Milan 20 milioni Ora ne prenderà 6 a stagione. Ma la serie A perde in qualità

Mario Balotelli
Mario Balotelli

Ciao Balo. Brendan Rodgers dice che a Liverpool prenderai il posto di Luis Suarez e farai una grande Premier per soli 20 milioni di euro, ne valevi più del doppio, qualcosa deve essere successo.

Diciamocelo, non vedevano l'ora di scaricarlo, pare non fosse stato irreprensibile in questi quasi due anni in rossonero e quando da Liverpool è arrivata l'ufficialità dell'offerta non ci sono stati tentennamenti, la sua cessione era già stata votata all'unanimità, mancava solo l'acquirente. Mino Raiola nella sua visita di martedì aveva già anticipato tutto: adesso arriva l'offerta del Liverpool.

Ma poi Adriano Galliani aveva categoricamente smentito, in realtà l'ad stava già trattando sugli spiccioli. Il Liverpool inizialmente voleva un prestito con diritto di riscatto, forte di una promessa al centravanti azzurro di 6 mln di euro a stagione. Balotelli a Raiola aveva chiesto Londra, Arsenal per la precisione. Il Milan accettava solo l'apertura di una trattativa per cessione definitiva. Parti distanti con una scandalosa richiesta dei Reds per una clausola comportamentale, in sostanza il Milan avrebbe dovuto accettare che in caso di comportamento bizzarro, Balotelli sarebbe stato rispedito al mittente. Mario ieri mattina si è presentato a Milanello e ai compagni ha detto: «Questo potrebbe essere il mio ultimo giorno qui». Sgasava sulla sua Ferrari rossa con le fughe nere, ha firmato gli ultimi autografi, una cinquantina di tifosi gli hanno chiesto di restare, la notizia aveva già fatto il giro del mondo. Ma lì dov'era ormai aveva chiuso, appena insediato fu chiesto a Filippo Inzaghi cosa ne pensava: «Prima voglio parlargli per conoscerlo, è mia abitudine farlo con tutti».

Ma con Balo non è mai come con tutti. Lui vuole essere normale, ma parte staccato, Thomas e Rose Barwuah lo hanno mollato quasi subito e non è stato facile sentirsi un figlio, e neppure un italiano, spesso glielo abbiamo ricordato proprio noi dai gradini degli stadi. Niente va assieme, adesso una piccola cifra per un grande giocatore, eppure non abbiamo mai avuto un attaccante con la sua fisicità, con quella legnata, lo aveva capito anche Cesare Prandelli che ha costruito una Nazionale attorno a lui e ha sbagliato. Balo è rimasto quello del Lumezzane, chiedere ai sopravvissuti cosa significa, Josè Mourinho era rimasto incantato, poi un giorno gli mise le mani addosso e quel giorno Mario aveva chiuso con l'Inter, nonostante fosse nel periodo migliore della carriera fino ad oggi. Un bambino rimase stupito quando gli confessò di tifare per il Milan: «Adesso ho capito perché all'Inter ti picchiamo - gli rispose-. Adesso ho capito». Quelli sono stati i suoi giorni migliori, neppure le menti più disturbate riuscivano ad immaginare dove sarebbe potuto arrivare uno come Balo.

Vabbè, inutile girarla attorno a uno che passa da 4 a 6 mln a stagione, va a stare meglio, lì potrà tirare i razzetti in testa ai ragazzi delle giovanili, incendiare il cottage per noia, distruggere la propria auto per guida contromano, frequentare le pornostar che desidera e adottare tutti i maialini del mondo. E poi sembrava proprio che al Liverpool aspettassero solo lui, la 45 è libera, c'è l'irlandese Ryan McLaughlin con la 43 e Jordan Rossiter con la 46, perfetto. Ci siamo lamentati per Immobile, dovremmo autopunirci per Mario, lui non va via dal Milan, va via dall'Italia e questa è un'altra nostra sconfitta.

Ciao Mario.

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