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La Cina può aspettare. Zhang ora fa l'italiano per festeggiare altri titoli

Il presidente prolunga la permanenza: "Immerso nella vostra cultura". Cresce l'attesa per il Bologna

La Cina può aspettare. Zhang ora fa l'italiano per festeggiare altri titoli

La tribuna di Imola per godersi un pomeriggio da primo in classifica. «È troppo presto per parlare di scudetto»: parola di Steven Zhang, appassionato di auto e presidente dell'Inter. È arrivato in Italia all'inizio di gennaio. Doveva restarci qualche settimana, il tempo per sistemare i rapporti col management del club, prolungandone i contratti, e di chiudere il rifinanziamento del debito che soffoca i conti nerazzurri (emesso un nuovo bond di 412 milioni con scadenza nel 2027) e invece a fine aprile è ancora qui. Ha alzato la SuperCoppa di gennaio, ha visto la sua squadra vincere a Liverpool e sostanzialmente non s'è più perso una partita, trasferte comprese, come teoricamente dovrebbe accadere a ogni presidente. Insomma, ci ha preso gusto e già che c'è ha scelto di prolungare il soggiorno milanese, nella poco segreta ma non confessabile speranza di alzare presto altri due trofei, Coppa Italia e scudetto in ordine di auspicata apparizione.

«Ormai sono immerso nella cultura italiana: del risultato si parla solamente una volta che è arrivato», spiega il presidente, senza scordarsi di fare i complimenti alla squadra («allenatore, giocatori e tutto lo staff stanno facendo un grande lavoro») e anzi certamente ricordando bene chi un anno fa se ne andò, sbattendo la porta perché riteneva impossibile confermare la squadra ai vertici. E invece, non solo l'Inter è di nuovo la vera favorita per lo scudetto a un mese dal traguardo, ma è arrivata agli ottavi di Champions dove mancava da 10 anni e può addirittura tornare a centrare un triplete, per quanto mini e tutto italiano.

Niente F1 per Inzaghi, che ha visto il Napoli spegnersi a Empoli e ha aspettato un regalo dalla sua ex squadra contro il Milan. In mente, però, il tecnico nerazzurro ha soprattutto l'impegno di mercoledì a Bologna, quello che può valere all'Inter il definitivo balzo in avanti. La partita contro la Roma ha dimostrato la salute dell'Inter, la forma araldica di Brozovic e Martinez e Calhanoglu, le certezze ritrovate in tutti i reparti. Vincere il recupero è la prima condizione per non complicarsi le ultime 4 giornate di campionato, a cui l'11 maggio andrà a sommarsi anche la fatica non solo fisica della finale di Coppa Italia contro la Juventus.

La rimonta della Salernitana, in qualche modo potrebbe avere conseguenze indirette anche sul calendario dell'Inter, che dopo Bologna, Udinese ed Empoli (tre avversari senza obiettivi, ma la caduta del Napoli insegna) dovrà giocare contro Cagliari e Sampdoria, due squadre che senza l'exploit di Nicola potrebbero già essere salve e che invece all'epoca potrebbero avere disperato bisogno di punti.

Lo si capirà al momento, anche se per Inzaghi è ora molto più importante la certezza di avere ritrovato la squadra, in un mese che finora ha portato solo vittorie (5) e complimenti (tanti: il carro è di nuovo stracolmo di adulatori).

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