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Il Cio prende tempo ma... Ora la Russia rischia sia Rio che il Mondiale

Pool di esperti valuterà caso per caso. Il monito: «Le federazioni non organizzino eventi da loro»

Il Cio prende tempo ma... Ora la Russia rischia sia Rio che il Mondiale

Nessuna esclusione, per il momento. Il Cio non si esprime, anzi lascia il compito di prendere una decisione definitiva sulla Russia a una Commissione di cinque persone: un francese, uno statunitense, un cinese, un inglese e un austriaco. Non è una barzelletta, in fondo la faccenda è assai seria. C'è in gioco l'integrità dello sport e dei Giochi. Chissà cosa avrebbe pensato De Coubertin...

Nella conference call allestita d'urgenza in seguito a quanto emerso dal rapporto Mclaren, il Cio ha deciso di commissariare lo sport russo, lasciando ancora aperto lo spiraglio sulla partecipazione degli atleti sovietici ai Giochi di Rio. L'intenzione del presidente Bach è quella di esaminare ogni singolo caso (la Wada fornirà la lista dei nomi degli atleti implicati) e prendere una decisione definitiva nel fine settimana. La Commissione avrà il compito di valutare se sia giusto o meno precludere le Olimpiadi a un intero paese e quali trattamenti riservare agli atleti puliti. Nell'occhio del ciclone per il doping di Stato ordinato dalle autorità politiche - su tutti il ministro dello sport Vitaly Mutko, braccio destro di Putin (che ieri il Cremlino ha di nuovo difeso) - la Russia potrebbe persino perdere il prossimo Mondiale di calcio del 2018 di cui Mutko è capo organizzatore.

La miccia dello scandalo svelato da Mclaren era stata accesa dalle dichiarazioni al New York Times dell'ex direttore antidoping sovietico Grigory Rodchenkov, che aveva riferito di un «sistema di falsificazione» delle positività partito da Vancouver 2010, proseguito a Londra 2012, ai Mondiali di atletica di Mosca 2013 e di nuoto a Kazan 2015, passando per i Giochi invernali di Sochi 2014. In pratica sono coinvolte tutte le discipline olimpiche e per questa ragione il Cio ha già fatto intendere che tutte le singole federazioni internazionali di appartenenza avranno l'obbligo di prendere i provvedimenti necessari in base alle proprie regole antidoping.

Le uniche misure concrete prese da Losanna prevedono uno stop fino al 31 dicembre di tutte le manifestazioni sportive organizzate sotto la sua egida: tra queste le discipline invernali. Nel frattempo, la Wada e il Cio saranno occupati a riesaminare il coinvolgimento di tutti gli atleti, gli allenatori e i dirigenti russi nel «sistema di falsificazione». Di sicuro, a Rio saranno esclusi tutti i russi olimpici e paralimpici finiti nel rapporto Mclaren. Non solo. È stato deciso di non concedere accrediti a funzionari coinvolti nel report e chiesto alle federazioni internazionali di congelare i preparativi di grandi eventi in Russia. Il che coinvolge direttamente la Fifa e il Mondiale 2018. Non a caso la Fifa ha fatto sapere in una nota di aver chiesto tutte «le informazioni inserite nel rapporto Wada e relative al calcio russo». Domani, intanto, è attesa la sentenza del Tas sul ricorso dei 68 atleti russi squalificati dalla Iaaf. Tra questi c'è la Isinbayeva, la primatista mondiale dell'asta che invoca come altri la «presunzione d'innocenza».

È giusto salvaguardare i puliti, ma gli individui colpevoli sono da condannare senza diritto di replica.

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