Sport

Citroën C3 Aircross è il Suv per tutti gli usi Disinvolto e temerario

Sulle strade impervie della Corsica. Promossi trazione a 2 ruote motrici e «Grip control»

Valerio Boni

Ajaccio Con il tempo cambia il concetto di avventura e, di conseguenza, cambiano le auto che permettono di uscire dal quotidiano. Se negli anni Ottanta e Novanta per sentirsi liberi serviva una 4x4 dura e pura color sabbia, per andare alla scoperta delle giungle della fascia equatoriale, oggi basta un Suv meno estremo. Un'auto con la quale muoversi ogni giorno in città e fare shopping al centro commerciale, ma anche per concedersi un weekend all'aria aperta, magari fuori dalle rotte classiche. Un Suv dei nostri giorni, con due ruote motrici e con un aspetto vicino a quello di un'auto versatile e alla moda come la Citroën C3, dalla quale è derivata la versione Aircross.

Prende il posto della «vecchia» C3 Picasso con il fisico da monovolume, per lanciarsi in un segmento nuovo, vivo e agguerrito, dove le rivali non mancano e si chiamano Nissan Juke e Opel Mokka, per citarne solo un paio. Molti elementi estetici si rifanno alla C3, meno uno, mancano gli Airbump introdotti per la prima volta sulla C4 Cactus che sarebbe lecito aspettarsi da un'auto non convenzionale, ma chi l'ha disegnata sostiene che sarebbero stati eccessivi e avrebbero spezzato l'equilibrio estetico. Così l'elemento estetico caratteristico diventano le strisce in policarbonato sul terzo finestrino, che danno vita e un effetto «veneziana», oltre alle barre sul tetto, alle cornici dei fari e ai gusci dei retrovisoni, che possono avere tinte di netto contrasto, compreso un vistoso arancione. E in totale le combinazioni di colori, tra carrozzeria, tetto e dettagli diventano 85.

Per far capire quale possa essere l'utilizzo tipico di un'auto come la C3 Aircross, i francesi hanno organizzato per la stampa una presentazione sull'isola più avventurosa del Mediterraneo. Due giorni di saliscendi tra gli splendidi scenari della Corsica Occidentale, intorno ad Ajaccio, senza trascurare tratti sterrati per raggiungere il bivacco. Una sorta di Camel Trophy 2.0, per dimostrare che anche una due ruote motrici può muoversi su percorsi accidentati. Merito dell'altezza da terra, ma anche del Grip Control, il controllo elettronico che permette di selezionare cinque diverse modalità di guida su terreni difficili, disponibile a richiesta insieme a pneumatici all season.

Le strade che per anni sono state il teatro delle sfide del Tour de Corse sembrano disegnate apposta per mettere alla prova l'agilità di un'auto e la piccola crossover Citroën non si fa pregare, cambia direzione rapidamente e la posizione di guida rialzata assicura la migliore visibilità. Il percorso prevede chilometri e chilometri di curve che seguono i contorni delle valli interne, fino ad aprire panorami spettacolari sul mare. Strade che sembrano perfette per le qualità di elasticità di un motore diesel, dove tuttavia sorprendono le risposte del Pure Tech a benzina, un 1.200 da 110 cv dall'insospettata elasticità.

Poi, terminati tornanti e curve, al tramonto si presentano gli ultimi km di strada sterrata. Gomme ed elettronica regalano sicurezza, che rimane tale anche quando la pendenza della discesa aumenta e l'aderenza cala, perché si può contare sulla collaborazione dell'Hill Assist Descent, il cruise control specifico per l'offroad. Non è più una monovolume, ma la capacità di carico da 410 a 1.289 litri è a misura di vacanza avventurosa.

Ci starebbe tutto l'occorrente per il campeggio, ma questa volta Citroën ha voluto coccolare i giornalisti, e a scelto le tende a 5 stelle di un resort esclusivo con vista privilegiata sulle Isole Sanguinarie.

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