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Club-Stato e Super Lega. L'Europa a due facce... furbe

C' è una Europa che non è certamente quella sognata dai politici e dai suoi cittadini. Trattasi dell'Europa del calcio

Club-Stato e Super Lega. L'Europa a due facce... furbe

C' è una Europa che non è certamente quella sognata dai politici e dai suoi cittadini. Trattasi dell'Europa del calcio: furbastra, talvolta fasulla, separata più che mai, figlia di ogni invenzione che faccia business. Anche se poi arrivano i notabili a raccontarci che il calcio unisce, non separa. E che lo sport supera ogni barriera. Invece la realtà dice che abbiamo un'Europa pallonara come minimo a due facce. Ieri se ne sono visti i tratti. Favorisce i ricchi quando serve all'Uefa, li stanga quando serve all'Uefa. Houston abbiamo un problema: si chiama Uefa. Prima faccia: quella che nega ci siano stati favoritismi al Paris Saint Germain nel trasferimento di Messi. Alcuni soci del Barcellona hanno denunciato, davanti alla corte di Giustizia dell'Ue, le modalità di trasferimento dell'asso argentino a causa della differente applicazione delle regole del fair play finanziario tra Spagna e Francia. Creando di fatto una distorsione della concorrenza di cui ha beneficiato il Psg. Le regole del fair play in uso nella Liga, in effetti andranno in essere in Francia solo dal prossimo anno. E, in questo caso, si configurano aiuti di Stato. Quindi la richiesta: annullare il trasferimento e uniformare le regole del fair play finanziario in tutte le leghe calcistiche. Dalla Commissione è arrivata risposta contro ogni ipotesi di aiuti di Stato e contro alcuna revisione giudiziaria. A sua volta, invece, l'Unione europea ha messo becco sull'ipotesi Superlega, per bocca del vice presidente greco della commissione Ue. Il notabile ha spiegato che, così, si contravviene totalmente al modello europeo dello sport dove non si prevedono circoli chiusi formati dai club più ricchi, «una elite che condivide diritti televisivi e si dividerebbe 5 miliardi all'anno a discapito degli altri». E rieccoci alla retorica: «Il calcio è fattore di diversità, coesione, ricchezza nelle nostre società. Il modello europeo va protetto a qualsiasi prezzo». Peccato sia lo stesso modello che ha favorito il Psg.

A qualsiasi prezzo.

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